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Politica e Sanità

09 Gennaio 2014

Traffico illecito di farmaci tra Piemonte-Liguria, la Procura indaga


Vendeva a farmacie della provincia di Cuneo farmaci e parafarmaci “in nero”, con data di scadenza alterata, in confezioni contraffatte e non conservate secondo le norme della buona distribuzione. Queste le ragioni della denuncia da parte della Guardia di Finanza e dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Cuneo, per «detenzione ai fini della vendita di prodotti contraffatti», a carico di un ex-dipendente di una multinazionale farmaceutica ora in pensione. L’uomo, dicono fonti di agenzia, è stato fermato nel cuneese per un controllo stradale in prossimità di una farmacia e nel bagagliaio della sua auto sono state rinvenute centinaia di confezioni di farmaci delle quali non è stato in grado di giustificare il possesso. Stesso riscontro anche presso il farmacista della vicina farmacia che non ha dimostrato il regolare acquisto delle confezioni appena consegnategli né di parte di quelle già in magazzino. L’immediata verifica fiscale che ne è scaturita ha portato alla luce anche il coinvolgimento di farmacie della provincia di Savona da cui sarebbero partite verso il Piemonte forniture non accompagnate da documenti fiscali. «Al momento non conosciamo i dettagli e le farmacie e le persone coinvolte, informazioni ancora coperte da segreto istruttorio» ha commentato a Farmacista33 Aldo Gallo presidente di Federfarma Savona «quando e se sarà confermato il coinvolgimento di farmacisti, come sindacato dovremmo intervenire. Resta per ora il dubbio sui vantaggi per una farmacia nel partecipare a questa compra-vendita illegale» aggiunge Gallo «l’unica ipotesi è rappresentata dall’offerta di acquisto da parte di un compratore, a un prezzo più basso del valore, in caso di iperstoccaggio di farmaci. Il compratore, andando a vendere altrove probabilmente a un prezzo diverso dal valore reale, ricava il suo margine». Le indagini finanziarie hanno evidenziato prelievi e versamenti di somme per i quali l’uomo non ha fornito giustificazioni, con la conseguente contestazione di violazioni Iva per circa 50.000 euro e violazioni Irpef per circa 145.000 euro. Violati anche i limiti imposti dalla normativa “anti-riciclaggio” nei trasferimenti di denaro.
«Mi attendo anche una seconda fase dell’indagine» prosegue il commento di Gallo «perché oltre all’evasione fiscale ci sono complicazioni legate alle norme di buona distribuzione, poiché i farmaci erano ammassati e mal conservati, nonché implicazioni penali, anche per i conseguenti rischi per la salute associati ai farmaci contraffatti».

Simona Zazzetta

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