Politica e Sanità
23 Gennaio 2014Prosegue il calo della spesa convenzionata netta, scesa nel periodo gennaio-ottobre 2013, dell’1,5%, a fronte di un aumento del numero delle ricette (+2,9%), e secondo le stime dell’Aifa l’andamento dovrebbe essere in linea con le aspettative e rimanere entro il tetto, mentre, per quanto i dati siano parziali, risulta fuori di 654,4 milioni di euro l’ospedaliera. Aumentata anche quest’anno la compartecipazione dei cittadini, con un +2,2%, con Basilicata e Toscana che fanno registrare gli aumenti maggiori. I dati sono contenuti nel Monitoraggio della spesa farmaceutica regionale gennaio-ottobre 2013 diffuso dall’Aifa e mostrano una spesa territoriale netta di 7.438 milioni di euro (le ricette sono state quasi 508 milioni). Per quanto riguarda le Regioni, la maggior parte segna una flessione: in testa la Sardegna (-5,4%), seguita da Emilia Romagna (3,8%), Liguria (3,2%), Veneto e Friuli Venezia Giulia (entrambe a 2,7%). A crescere invece le Marche, con un aumento del 2,2% (+4,1% per numero di ricette, valore che colloca la Regione in testa anche per questa classifica), Umbria (0,8% e 3,5% per consumi), Campania (0,5% e 4% per ricette), Puglia (0,2% e 3,7% per ricette). In termini di consumi la Liguria è la Regione che ha visto un aumento più limitato nel numero di ricette, seguita da Emilia Romagna (1,5%), Sardegna e Basilicata (1,6%). Mentre Veneto e Fvg - Regioni in cima alla classifica per aumento della spesa – in termini di consumi si collocano a metà, con un +2,6% e +3,2%. Andando ad analizzare la spesa relativa a tutte le compartecipazioni a carico del cittadino, complessivamente, rispetto allo stesso periodo del 2012, risulta una crescita del 2,2%, pari a un valore di oltre 26 milioni di euro. Il totale è di quasi 1.2 e su questo dato, la quota relativa al prezzo di riferimento stabilito dall’Aifa incide per un 60%, con un valore totale di oltre 729 milioni, contro i 468,5 milioni portati dai ticket. Basilicata e Toscana hanno registrato gli aumenti maggiori, rispettivamente del 10,7% e del 7,5%, mentre una maggiore flessione è presente a Trento (-2,4%) e in Sardegna (-1,9%), Regioni per altro dove non c’è il ticket. Altro capitolo è dedicato alla distribuzione diretta di fascia A che, nel periodo gennaio-ottobre 2013, ha visto una flessione del -0,2% (il valore totale è di 2,37 miliardi), con il forte contributo di alcune Regioni: in testa la Sardegna -50,1% e il Piemonte -22,1%. Al contrario, Trento ha segnato un aumento del 20%, seguito dalla Calabria 17% e dal Lazio 11,8%. Emilia Romagna e Toscana hanno invece registrato una flessione, rispettivamente del -2,2% e -2,1%.
Nel documento è contenuta un’analisi del rispetto del tetto: tenuto conto che i dati ancora non includono il valore del Pay-Back a ripiano dello sfondamento dei tetti di prodotto, conteggiato a fine anno, l’Aifa «evidenzia per la spesa territoriale un andamento in linea con le attese», mentre per l’ospedaliera, al netto dei pay-back, ha raggiunto i 3.797 milioni (contro il tetto programmato di 3.142,5 milioni con uno scostamento assoluto di 654,4 milioni, pari a 4,23%). Analizzando la situazione a livello locale, tra le Regioni che al momento hanno superato il tetto c’è Lazio, Puglia, Sicilia, Campania, mentre più virtuose Bolzano, Trento, Emilia Romagna e Piemonte, come anche Veneto, Lombardia e Toscana. Per spesa ospedaliera le uniche Regioni che risultano al momento nei parametri sono Lazio, Trento e Vda, mentre in termini del tetto totale del 14,85% vanno bene Trento, Bolzano, Vda, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.
Francesca Giani
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