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Politica e Sanità

24 Gennaio 2014

Referti in farmacia, Veneto: ora una Asl su tre, servizio da ampliare


Il ritiro dei referti in farmacia in Veneto, partito otto anni fa, è presente indicativamente in una Asl ogni tre o poco più, può avere un rimborso spese per le farmacie che varia da uno a due euro a seconda dei singoli accordi o prevedere un pagamento da parte del cittadino. L’auspicio è che possa essere esteso a tutto il territorio regionale, garantendo uniformità di servizio, ma alle farmacie va riconosciuto un compenso. È questo il punto sul servizio effettuato da Alberto Fontanesi (foto) presidente di Feferfarma regionale, che spiega: «Il ritiro referti in farmacia, che ha fin da subito raccolto un grande entusiasmo da parte dei cittadini, ha sempre funzionato correttamente. Ma come spesso succede ogni Asl fa a suo modo e non c’è uniformità sul territorio: ad averlo attivato è all’incirca una Asl su tre ma ognuna a condizioni differenti. Ve ne sono alcune che riconoscono un rimborso spese per le farmacie – che può variare dall’euro ai due euro a referto consegnato – e altre in cui è previsto il pagamento da parte dei cittadini. Anche alla luce dei vantaggi per la collettività, che risparmia tempo e denaro, il nostro auspicio è che tutte le Asl attivino il servizio, ma alle farmacie va riconosciuta la professionalità e l’efficienza dei risultati. Di certo non lo si può fare gratis». Il sistema è molto semplice: «Il farmacista si collega alla piattaforma software e mette in atto tutte le procedure necessarie per scaricare il referto che viene quindi stampato e consegnato all’utente. Rispetto ad altri canali che potrebbero attivare il servizio, come le Poste» con il ritiro del referto online tramite Postesalute oppure presso un ufficio postale della rete Sportello Amico «noi garantiamo una capillarità molto maggiore ma soprattutto non abbiamo mai fatto registrare disagi: è stato sulle pagine dei principali quotidiani il ritardo in provincia di Treviso nella consegna di un referto di una paziente a cui era stato diagnosticato un tumore». Unica problematica, «che condividiamo con molte altre regioni d’Italia, quella legata all’Adsl, non presente su tutto il territorio. Anche se, con l’implementazione della ricetta elettronica abbiamo ricevuto già l’impegno della regione a diffondere ovunque la banda larga: ci auguriamo che così sarà».

Francesca Giani

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