Politica e Sanità
08 Febbraio 2014Vitamina D e Ace-inibitori sono i «sorvegliati speciali» dell’Aifa, dopo che il Rapporto Osmed li ha indicati come casi emblematici di scarsa appropriatezza prescrittiva. Come ha spiegato il direttore generale dell''Aifa Luca Pani, durante la presentazione del Rapporto, lo scorso giovedì a Roma, è stato «notato un consumo di vitamina D in crescita a due cifre negli ultimi anni, soprattutto in regioni del Sud, dove c''è un''alta esposizione al sole, che quindi non renderebbe necessari supplementi. Quello che è emerso è che si sta propagandando l''uso della vitamina D per dimagrire, una cosa che non ha nessuna base scientifica». In Italia genera un mercato «che ammonta a 187 milioni di euro su base annua» e aggiunge: «Ci siamo resi conto che ad essere in aumento è il consumo di vitamina D da sola (+17,6% rispetto al 2012), mentre è in riduzione il consumo di farmaci a base di calcio in combinazione con Vitamina D (-3,6% rispetto al 2012) e quello del calcio da solo è costante. Ciò vuol dire che ci troviamo di fronte a prescrizioni di Vitamina D non appropriate». Passando invece ai farmaci del sistema cardiovascolare che rappresentano la prima categoria terapeutica a maggiore spesa pubblica pari a quasi 2,9 miliardi di euro (48,1 euro pro capite), è emerso, ha spiegato Pani un «trend di crescita degli Ace-inibitori, uno tra i più rapidi nell’ambito dei cardiovascolari, il cui impiego va nella direzione contraria alle raccomandazioni Aifa. La quasi totalità dei pazienti è trattata direttamente con questi medicinali, senza provenire dal trattamento in associazione estemporanea di Ace-inibitori o sartani in combinazione con calcio-antagonisti». A controbilanciare i dati di inappropritezza, il direttore generale ha concluso ricordando «la crescita dei consumi di farmaci equivalenti in Italia, seppur ancora leggermente inferiore rispetto ai paesi europei più virtuosi e l’arrivo sul mercato italiano di farmaci innovativi (sofosbuvir, abiraterone, alemtuzumab) ad alto valore terapeutico rispetto ai quali, per via dell’impatto economico che potrebbero generare, occorrerà un’attenta valutazione da parte dell’Agenzia e dei Ministeri vigilanti».
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