Politica e Sanità
10 Febbraio 2014Grande partecipazione quest’anno per la Giornata nazionale della donazione di farmaci da banco: farmacie, volontari e cittadini si sono prodigati per offrire un medicinali di automedicazione a chi non può permettersi di acquistarli. In attesa dei dati complessivi che saranno diffusi dalla Fondazione, abbiamo raccolto dalla stampa locale numeri e impressioni a caldo. Nella provincia di Terni sono state raccolte 1.762 confezioni di medicinali, in lieve calo rispetto all’anno scorso, ma il successo non sta solo nei numeri. «Il nostro scopo non è risolvere i problemi del mondo ma dare un contributo in un''opera di carità che non soltanto aiuta gli altri, ma soprattutto cambia noi stessi» ha commentato Alessandro Sgrigna, delegato territoriale della Fondazione «e questo miracolo si ripete ogni anno, a prescindere dai farmaci raccolti».
In provincia di Alessandria i volontari già domenica hanno iniziato a consegnare le medicine agli enti collegati, come il Piccolo Cottolengo di Tortona che ha ricevuto oltre 500 farmaci, i primi raccolti da alcune farmacie alessandrine, cui seguiranno i tanti delle Farmacie tortonesi abbinate all''Ente. Il Piccolo Cottolengo è oggi una struttura a prevalente valenza sanitaria che accoglie circa cinquanta persone, in particolar modo bambini affetti da gravi malattie e che non possono essere assistiti a domicilio. Un via vai di carrozzine, di assistenti, di parenti, genitori, volontari tutti per quei bimbi, ragazze e ragazzi che si muovono con grande difficoltà o addirittura sono immobili e alimentati con sondino. Ad accogliere i volontari del Banco e sistemare gli scatoloni pieni di medicine la caposala signora Linda, una ex-infermiera di guerra molto dinamica «sono stata in Kosovo e quindi abituata ad agire velocemente». I cittadini bresciani hanno risposto numerosi all''appello della fondazione Banco farmaceutico, permettendo di raccogliere oltre 8mila confezioni. «Nonostante il brutto tempo abbiamo superato la quota dell''anno scorso di 7.200 scatole» ha dichiarato Francesco Paracini, delegato provinciale del Banco e titolare della farmacia Palestro, «la cosa bella è che tanta gente è entrata solo per donare». I farmaci saranno devoluti a 30 enti del territorio, che riusciranno ad assistere 4mila persone. Affollatissima la farmacia Zadei di via Veneto «Basta guardare la coda ininterrotta per capire quanto l''appello fosse sentito» sottolinea la titolare Chiara Marfurt «da anni siamo abbinati a casa Gabriella, comunità di accoglienza per donne con bambini, ed è un piacere sapere che tutte queste medicine saranno usate da un ente con cui abbiamo instaurato un legame». Tra i prodotti più donati, secondo Marfurt, proprio i farmaci per i piccoli, per una media di spesa di 5/6euro. Mentre in via Einaudi, alla farmacia Già Spedali Civili di Francesco Rastrelli, presidente dell''ordine dei farmacisti locale, «La media di spesa è stata di circa 10 euro, nella maggior parte per antiinfluenzali e antidolorifici». Distaccati, ma di poco, i trevigiani che hanno raccolto 6mila confezioni «il 10% in più dell''anno passato» ha detto Franco Muschietti, presidente veneto Farmacieunite, «Hanno partecipato 60 farmacie della provincia di Treviso, 54 associate a Farmacieunite e le restanti a Federfarma». A Ravenna i farmaci raccolti verranno utilizzati per le donne e i bambini ospiti delle 3 Case Rifugio gestite dall''Associazione Linea Rosa, che offre aiuto e supporto alle donne vittime di violenza domestica e ai loro figli, e saranno anche distribuiti alle donne in difficoltà che si rivolgono quotidianamente al centro. Riconoscente Alessandra Bagnara, presidente di Linea Rosa, ha detto «ci ha fatto particolarmente piacere anche vedere che moltissimi uomini hanno generosamente dato il loro contributo e ci sostengono nella nostra lotta contro la violenza di genere».
Elisabetta Lucchesini
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