Politica e Sanità
12 Febbraio 2014Misure volte a predisporre un elenco aggiornato dei farmaci cosiddetti introvabili e per contrastarne l’esportazione parallela saranno varate nel Consiglio dei ministri di questa settimana, con l’approvazione definitiva del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2011/62 dell’Ue. Lo ha annunciato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (foto) in risposta a un’interrogazione formulata dal deputato Gianluigi Gigli (Per l’Italia), durante il question time che si è svolto ieri alla Camera. L’oggetto della interrogazione riguarda la scomparsa dal mercato italiano «di alcuni farmaci importanti, innovativi e costosi a causa dell’instaurarsi di un vero e proprio mercato parallelo». In pratica, ha spiegato Gigli «vi sono grossisti che acquistano dalle aziende produttrici farmaci, approfittando dei prezzi bassi praticati in Italia, per poi rivenderli all’estero lucrando sulla possibilità di libero scambio vigenti all’interno dell’Unione europea». «Per contrastare il fenomeno» ha risposto il ministro Lorenzin «ho proposto l’introduzione nel decreto legislativo di alcune disposizioni finalizzate a garantire che i farmaci essenziali siano sempre presenti sul territorio nazionale e disponibili presso grossisti e farmacisti al fine di soddisfare le esigenze di cura dei pazienti». Il provvedimento attribuisce all’Aifa il potere di redigere specifici elenchi di farmaci dei quali sarà limitata l’esportazione per periodi anche transitori al fine di garantire l’adempimento dell’obbligo di servizio pubblico cui sono tenuti i grossisti. Sono stati introdotti meccanismi di tempestiva segnalazione dei farmaci carenti e dei nominativi dei grossisti che non adempiono all’obbligo di fornitura. Le sanzioni potrebbero essere malto dissuasive, perché l’interruzione del servizio pubblico potrebbe configurarsi come una violazione dell’art. 340 del Codice Penale. Lo schema del decreto legislativo, ha ricordato il ministro «ha già avuto il parere favorevole delle Commissioni di Camera e Senato e della Conferenza Stato-Regioni ed entro questa settimana verrà varato dal Consiglio dei Ministri». Secondo Gigli, la soluzione è europea: «Con la prossima presidenza italiana alla Ue, si colga l’occasione per concertare all’interno della Comunità europea il prezzo unico per i farmaci, contrattato direttamente dall’Ema, solo così si eviterebbe alla radice il problema. Anche perché la proposta di mettere un limite all’export potrebbe essere contestata a livello comunitario».
La notizia dell’imminente approvazione ha ricevuto il plauso da Federfarma, da tempo impegnata sul fronte delle carenze: «Ringraziamo il Ministro di quanto sta facendo per contrastare le carenze» commenta la presidente Annarosa Racca «si tratta di un fenomeno che ci preoccupa perché danneggia i cittadini ma anche le farmacie, costrette spesso a lunghe ricerche tra fornitori per reperire il prodotto richiesto dal paziente. Ora però chiediamo un impegno forte anche alle Regioni: serve maggiore severità nel rilascio delle autorizzazioni a chi fa esportazione di farmaci».
Renato Torlaschi
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