Politica e Sanità

21 Febbraio 2014

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Nella dematerializzazione delle ricette oggi ai farmacisti fanno meno paura i blocchi del sistema. Affiorano però questioni come il format diverso dei promemoria cartacei rilasciati dai mmg ai pazienti, e i temi medico-legali connessi a distribuzione per conto e ricetta limitativa. Gianni Petrosillo presidente di Promofarma società di servizi di Federfarma è reduce da un incontro in Regione Sicilia tra assessore, Azienda sanitaria provinciale e farmacisti. I dati sono buoni: 200 mila ricette al giorno (il 90% del prescritto) sono ormai erogate in forma de materializzata nell’Isola ormai a regime con Basilicata, Trentino e Valle d’Aosta, mentre si sperimenta ancora nel resto d’Italia. Il blocco che a novembre destò perplessità, e che si è ripetuto a gennaio, è alle spalle. Petrosillo ricorda che «in questi casi il farmacista eroga il farmaco sulla base del promemoria cartaceo e deve riattivare il sistema per aprire e chiudere la ricetta».I mmg segnalano la necessità per il farmacista di rilevare dal pro memoria cartaceo, oltre al codice fiscale a barre, anche il codice a barre con il numero di ricetta elettronica (Nre). «Può essere che manchi il toner al medico e il Nre sia illeggibile, ma ciò che piuttosto di quel pro-memoria ci preoccupa – dice Petrosillo - sono i formati che cambiano da un gestionale all’altro; l’eterogeneità ci rende difficile la gestione dei promemoria che vanno consegnati all’Asp. La Regione si è impegnata a raccomandare alle software house l’aderenza alle specifiche del decreto 20 novembre 2011».
Ci sono poi aspetti più specifici per il farmacista. «Dopo i farmaci del dolore, la Regione ha bloccato su nostra richiesta anche la possibilità di prescrivere in modalità dematerializzata altri farmaci stupefacenti che richiedono obblighi di conservazione delle ricette in copia (barbiturici). La Regione Sicilia farà inoltre una riflessione sulla distribuzione per conto che dovrebbe partire a marzo.  La ricetta di farmaci distribuiti per conto oggi non può essere dematerializzata, perché un provvedimento regionale chiama noi farmacisti a gestirla con una piattaforma che però non dialoga con il sistema d’accoglienza del Ministero dell’Economia.» Questa condizione costringe il medico a ricordare sempre quando un farmaco è distribuito per conto, sulla base di elenchi che dovranno essere forniti dalle Asp. «La soluzione è nell’evoluzione della piattaforma della DPC che potrebbe avvenire nei prossimi 3-4 mesi. Un’altra riflessione –conclude Petrosillo- riguarderà i farmaci con ricetta limitativa, prescrivibili dallo specialista senza piano terapeutico e non ripetibili dai mmg. Non ci sono criteri per riconoscere la specialità di chi prescrive, e abbiamo chiesto che tali farmaci non rientrino nella modalità dematerializzata per limitare i rischi di contestazioni».

Mauro Miserendino