Politica e Sanità

07 Marzo 2014

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«Apprezzo che si parli di futuro della farmacia e futuro della professione» esordisce Luigi Zocchi (foto) presidente di Federfarma Varese, riferendosi agli obiettivi di FarmacistaPiù «anche se chiarisco subito che non sono un fanatico della farmacia dei servizi. Sono molte le sperimentazioni in corso, anche nella mia provincia, nessuna ancora capace di autosostenersi economicamente. Tra l’altro ritengo difficile che la farmacia possa competere in ambiti sanitari coperti dal Ssn, se non diventa a sua volta soggetto accreditato». I servizi sono un’opzione oggi ma non l’unica chiave di svolta a disposizione della farmacia. Zocchi rimarca di più le carenze formative del farmacista odierno, diviso tra «una categoria di anziani, professionisti da generazioni, difficilmente disposti a un cambio di mentalità, e nuove leve più combattive, disposte a cercare all’esterno le nozioni e competenze di sentono il bisogno». A questo proposito Zocchi porta la sua esperienza di un corso triennale di formazione manageriale del farmacista cui partecipa come relatore in una università francese «Alla formazione accademica del farmacista mancano le basi di gestione manageriale della farmacia, le competenze gestionali che ha un imprenditore nella sua azienda. E le carenze, da quanto vedo, non sono solo nei corsi di laurea ma anche nei master post laurea: ci si confronta troppo poco con le esperienze concrete che potrebbero venire dall’esterno, continuando ad approfondire le pur valide competenze accademiche interne. È importante invece confrontarsi con l’esempio di altre nazioni, dove la concorrenza era maggiore e si sono già trovate soluzioni, così come aprire il più possibile la formazione all’interdisciplinarietà, a esperti di altri settori – legale, marketing, risorse umane, notarile – possono apportare contributi preziosi alla preparazione del farmacista del futuro. E da questo punto di vista credo che FarmacistaPiù rappresenti un’ottima occasione di incontro».

Elisabetta Lucchesini