Politica e Sanità

11 Marzo 2014

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Capire dove va l’innovazione e offrire supporto per rilevare il rispetto degli endpoint legati a determinate terapie. Sono queste le prospettive dell’evoluzione del ruolo del farmacista, secondo Luca Pani (foto), direttore generale dell’Aifa, che ha commentato l’evento FarmacistaPiù, in programma a Roma dal 4 al 6 aprile. «Ben vengano questi eventi» spiega Pani «che rappresentano un modo, soprattutto per i giovani, per venire in contatto con i cambiamenti della professione, del mercato e dello scenario farmaceutico. Credo che la farmacia sia davvero cruciale per il tessuto sanitario, per la sua capillarità, per il rapporto di fiducia che si instaura con i pazienti, ma anche come punto importante nel consiglio sui farmaci. È fondamentale allora che il farmacista sia consapevole dei cambiamenti che lo porteranno a confrontarsi con molecole sempre più complicate: su queste dovrà essere pronto a dare il consiglio e a gestire secondo le sue competenze gli effetti collaterali». Per il farmacista, continua Pani, «vedo due prospettive di evoluzione. Capire dove va l’innovazione ma anche diventare un punto di riferimento nella verifica del rispetto degli endpoint di determinate patologie. D’altra parte, rispetto al medico il farmacista vede regolarmente il paziente e i suoi famigliari e può avere una struttura in cui effettuare controlli dei valori, come la pressione. E questo significa anche organizzare nella propria farmacia una dimensione informatica che permetta la registrazione dei dati. È chiaro che per arrivare a questi obiettivi sono necessari procedimenti educativi come questo evento, in cui siano chiamati come relatori personaggi davvero esperti nei vari campi». Insomma, «quello che deve essere chiaro è che la farmacia come la si conosceva un tempo oramai non esiste più e non tornerà più» e che bisogna prepararsi al futuro e all’innovazione».

Francesca Giani