Politica e Sanità
12 Marzo 2014Fallimenti, problemi di insolvenza, strumenti per uscire dalla crisi. Farmacista33 ha incontrato un pool di commercialisti esperti di gestione della farmacia e di ristrutturazione aziendale (Alessandro Picinini, Fabio Furlotti, Marco Del Bue, dottori commercialisti in Parma, e Dino Marcolungo, Fulvio Nuvoloni, dottori commercialisti in Verona) per cercare di capire le cause che possono portare la farmacia a una situazione di crisi, i segnali a cui prestare attenzione e gli strumenti a disposizione per uscirne.
La contrazione del margine è emersa dalle molte analisi su vendite e fatturato dei farmaci, ma come commercialisti avete un punto di vista privilegiato per focalizzare il fenomeno. Qual è la vostra analisi?
È un fatto che la crisi economica non abbia risparmiato le farmacie italiane: negli ultimi anni il fatturato e il margine di guadagno sono andati costantemente diminuendo e le cause sono molteplici e comuni a gran parte delle farmacie. Prima fra tutte la sensibile riduzione del prezzo dei medicinali ceduti in convenzione - con una contrazione assai marcata del fatturato Asl – a cui si contrappone un impegno lavorativo che non è cambiato, come dimostra l’andamento pressoché costante del quantitativo di ricette “lavorate”. Quindi abbiamo ricavi in forte calo a fronte di costi rimasti come minimo inalterati.
Alla diminuzione dei prezzi si aggiungono il progressivo inasprimento degli sconti obbligatori nella distinta riepilogativa e un sempre crescente ricorso alla distribuzione per conto e alla distribuzione diretta. Non si può poi tralasciare la concorrenza da parte di parafarmacie e grande distribuzione.
Ma un punto critico è la liberalizzazione dei prezzi: spesso il farmacista si trova in difficoltà nel determinare il giusto prezzo di vendita, attuando a volte politiche commerciali troppo aggressive e commettendo errori, per inesperienza o superficialità, nel determinare il corretto margine di guadagno.
Che cosa succede in una situazione in cui le spese rimangono costanti mentre gli utili si riducono?
La diminuzione dell’utile alla lunga può ingenerare difficoltà finanziarie se i titolari non prestano la dovuta attenzione e qualora non siano in grado di porre in atto adeguate contromisure; ma difficoltà certamente maggiori le incontrano quelle farmacie che per varie ragioni già si trovano in situazioni di eccessivo indebitamento.
Quali consigli per una migliore gestione della crisi?
In questo fosco scenario alcune farmacie sono riuscite a fronteggiare la crisi nel migliore dei modi: lo hanno fatto investendo in maniera oculata nel capitale umano oltre che nelle strutture e negli spazi per i servizi che sono sempre più richiesti a una moderna farmacia.
Francesca Giani
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