Politica e Sanità
14 Aprile 2014La sperimentazione del progetto di Pharmacare, avviato a Pistoia lo scorso luglio in seguito a un accordo tra Asl e Federfarma provinciale e giunta quasi a termine per passare alla messa a regime, è stata sospesa da una decisione dell’assemblea dei titolari, con 29 voti conto 26. Il cambiamento di rotta «di una parte dell’assemblea» chiarisce Sandra Palandri presidente provinciale del sindacato, «chiede una pausa di riflessione sul fatto che non tutti hanno trovato soddisfacente l’accordo siglato». L’accordo con la Asl, che è costato alla delegazione provinciale una sospensione dall’Urtofar regionale fino all’11 marzo scorso, prevedeva la sperimentazione del monitoraggio terapeutico nella broncopneumopatia ostruttiva e nel morbo di Parkinson e la distribuzione in dpc di farmaci in fascia A per le due patologie con l’obiettivo «di dimostrare il ruolo del farmacista nel creare un risparmio per la sanità regionale» come sottolineato allora da Palandri (cfr. Farmacista33 22 ottobre).
«Ciò che dispiace di più» spiega Palandri «è che il dissenso arrivi proprio ora, dopo il plauso del nostro direttore sanitario che si è espresso positivamente sul Pharmacare quale possibilità di inserimento della farmacia nel percorso di sanità d’iniziativa e dopo un lungo lavoro di confronto con i medici di medicina generale, grazie al quale eravamo riusciti a ottenere la loro collaborazione. Ed è stato proprio questo il motivo di allungamento dei tempi dalla data della firma all’inizio dei lavori della sperimentazione, ma non era pensabile in un progetto di sanità territoriale non avere un confronto con i medici. Quando ci siamo finalmente arrivati si sono aggiunte perplessità di carattere economico. Ma in un processo di cambiamento» spiega Palandri «c’è un rischio calcolato, non si poteva pensare a una sperimentazione a costo zero ma nel rischio poteva esserci un pareggio o una perdita e se perdita c’è stata è di dimensioni contenute». Secondo Palandri «dopo la presa d’atto» bisogna ripartire dal confronto «soprattutto perché nella provincia di Pistoia ci sono farmacie che condividono il progetto e sono disposte a tentare. Se ci fermiamo qui significherebbe non esserci messi alla prova. Quando invece i problemi da risolvere sono sempre i soliti, a cui si aggiungerà, per il 2014, una politica sulla spesa farmaceutica molto aggressiva da parte della Regione. Gli obiettivi del 2013 sono stati raggiunti grazie a tagli sul costo del personale, ma nel 2014 a Pistoia la spesa farmaceutica pro capite ha superato del 30% la media regionale».
Simona Zazzetta
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