Politica e Sanità

14 Maggio 2014

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Farmacisti ospedalieri provenienti da 34 paesi europei insieme a oltre 25 organizzazioni tra associazioni di pazienti e di professionisti sanitari, per discutere e proporre la possibilità di protocolli comuni di buone prassi (best practice) per l’assistenza sanitaria negli ospedali europei. Questo l’obiettivo, tra gli altri, dell’European summit on hospital pharmacy, organizzato dall’European association of hospital pharmacist (Eahp), che si è aperto ieri a Bruxelles. L’intento, si legge in una nota, è «affrontare le attuali diversità di prestazioni sanitarie che esistono all’interno della Ue e impostare i futuri servizi che devono essere forniti dalla professione del farmacista ospedaliero». La due giorni di lavori, in cui sono previsti 45 interventi, in sei diverse aree tematiche diverse con l’intervento di 100 esperti, è stata organizzata «con l’obiettivo di sostenere le disuguaglianze di indirizzo delle prestazioni sanitarie nei diversi paesi europei, offrendo una visione condivisa su quello che dovrebbe essere raggiunto dai sistemi sanitari per migliorare la cura dei pazienti». Il summit, sottolinea Roberto Frontini, presidente dell’Eahp, «è il risultato di mesi di lavoro ma anche l’inizio di un persiodo di sforzi per migliorarci». E ha aggiunto: «Al termine di questo incontro le associazioni nazionali di farmacisti ospedalieri, di pazienti e di altri professionisti della salute, dovranno aver concordato insieme gli obiettivi da raggiungere nello sviluppo di buone pratiche della farmacia ospedaliera. Sarà poi compito dell’Eahp, dei suoi membri e dei sistemi sanitari nazionali trasformare in realtà le aspirazioni condivise a Bruxelles. È una sfida che raccogliamo, sapendo che a beneficiarne saranno la cura del paziente di alta qualità e la sua sicurezza».

Simona Zazzetta