Politica e Sanità
15 Maggio 2014Per i farmacista che si trovano all’improvviso senza lavoro è rivolto un decalogo di consigli utili e mirati arrivano, stilato da una collega americana, Kelly Howard, in cui spiega come reinventarsi una professione senza perdersi d’animo. Primo non lasciarsi sopraffare dalla pigrizia: quanto è accaduto non dipende da competenze personali, carattere, conoscenze piuttosto ha a che fare coni programmi e le economie di qualcun altro. Qualunque sia il motivo di ciò che è accaduto è molto meno importante di quanto sta per accadere, vale a dire l’ardua ricerca di un posto di lavoro in un mercato sovrasaturo. Secondo: allargate i vostri orizzonti. Procuratevi una mappa e disegnate un cerchio intorno alla vostra abitazione il cui raggio siete disposti a percorrere in auto. Fate un alista delle farmacie presenti in quest’area e un elenco di quelle per le quali vi piacerebbe lavorare. Una volta alla settimana, tutte le settimane, telefonate e visitate i siti web di queste farmacie per verificare se stanno cercando personale. Se la zona disegnata copre anche un’area nella quale non siete abilitati ad esercitare la professione di farmacista considerate anche l’ipotesi di far riconoscere il vostro titolo di studio per incrementare le vostre opportunità. Terzo: servitevi delle vostre risorse. Ora è il momento di riallacciare i contatti: con l’università, i vecchi compagni, gli studenti che si sono laureati dopo di voi, tutti possono dirvi se conoscono qualcuno che sta cercando un farmacista. Quarto: non limitate le vostre opzioni. Ci sono moltissime cose che si possono fare con una laurea in farmacia oltre che lavorare in una farmacia. Certi lavori potrebbero non avere lo stesso stipendio, ma non si può fissare uno salario alla soddisfazione di avere un lavoro. Chiedete nei licei di zona se potete insegnare o fare da tutor agli studenti. Cercate negli istituti che effettuano studi clinici, nelle aziende biomediche, nelle farmaceutiche, nelle società di servizi alle farmacie. Quinto: fate volontariato. Contattate le associazioni di volontariato per farmacisti e offrite la vostra disponibilità. Lavorare presso ambulatori che offrono assistenza gratuita, o in situazioni di emergenza, sia in Italia che all’estero, affina le proprie competenze e riposiziona il problema disoccupazione rispetto ad altri ben più gravo. Consente di acquisire esperienze nuove e recenti da raccontare nel corso di un colloquio di lavoro. Infine permette di essere a contatto con altri professionisti, medici, farmacisti, infermieri, che potrebbero segnalarvi per un lavoro. Sesto: pianificate. Telefonate al commercialista o al consulente finanziario, mettetetevi seduti a un tavolo e cercate di capire che cosa avete bisogno e quando, e quali cambiamenti dovrete impartire al vostro stile di vita. Avere un piano di riserva dettagliato fa dormire più tranquilli e, per chi ancora ha un lavoro, suggerisce come meglio risparmiare per i momenti di crisi. Settimo: lavoro a chiamata. Sareste stupiti di sapere quanti titolari avrebbero voglia di avere un giornata libera: mettetevi un bel vestito, stampate un po’ di copie del vostro cv, presentatevi nelle farmacie nelle ore non di punta e chiedete di parlare con il titolare. Anche se lui non ha bisogno, potrebbe consigliarvi a qualche collega che sta cercando in quel momento. Ottavo: siate umili. Nelle prestazioni a chiamata o nei colloqui di lavoro, offritevi di lavorare per il minimo sindacale, finché non sarete ben esperti. Nono: cogliete questa opportunità per rinforzare il vostro curriculum. Aggiungete un diploma, un certificato o una specializzazione extra: per le manovre d’emergenza, per conoscere meglio una patologia cronica come il diabete, per imparare a lavorare in una lingua straniera. Decimo: selezionate accuratamente le vostre referenze (e chiedete il loro permesso prima di citarli). Sceglietene tre e partite dal presupposto che tutte e tre saranno contattate, quindi assicuratevi che vi conoscano abbastanza bene da poter vendere le vostre competenze a un potenziale datore di lavoro. Non serve scegliere persone con un livello professionale elevato ma che non sanno tessere le vostre lodi. Meglio scegliere qualcuno che conosce il vostro carattere, un ex collega che può testimoniare quanto siete corretti, e un farmacista che possa discutere le vostre specifiche competenze. (E.L.)
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