Politica e Sanità
16 Maggio 2014Sono in totale 44 le affermazioni (statements) sugli standard di buone pratiche nella farmacia ospedaliera in Europa, su cui professionisti sanitari, pazienti e farmacisti hanno trovato una consensus, in occasione dell’European Hospital pharmacy summit che si è tenuto a Bruxelles nei giorni scorsi. «Si tratta di documento finale a cui si è arrivati grazie a una partecipazione capillare e a un voto pesato in diversi tavoli di lavori» ha spiegato a Farmacista33 Simona Creazzola, referente per la comunicazione della Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo) presente al summit «e rappresenta una visione della professione pensando, non tanto alla realtà in cui si opera, ma al futuro. Le affermazioni condivise sono dunque un base su cui ogni paese può lavorare per integrare ciò che manca nella propria realtà. In Europa esiste una grande eterogeneità nell’ambito dei servizi farmaceutici ospedalieri, in alcune nazioni non esiste nemmeno la figura del farmacista territoriale come in Italia. Allo stesso tempo non va dimenticato che con la distribuzione sul territorio di alcuni dispositivi medici e dei farmaci ospedalieri per assicurare la continuità terapeutica, questi standard interessano anche i farmacisti territoriali. L’obiettivo di questo documento non è quello di calarsi interamente nelle diverse realtà, ma di offrire una visione della professione». In sintesi, ha aggiunto Creazzola, gli European statements of hospital pharmacy, suggeriscono che «tutti gli ospedali devono avere farmacista ospedaliero che ha la responsabilità globale per l’uso sicuro, efficace e ottimale dei farmaci, che dovrebbe essere coinvolto in tutte le impostazioni della cura del paziente per prendere parte in modo collaborativo e multidisciplinare alle decisioni terapeutiche. Inoltre» ha proseguito «tutte le prescrizioni devono essere analizzati e convalidati quanto prima da un farmacista ospedaliero che deve poter svolgere un ruolo in eventuali cambiamenti del farmaco in piena collaborazione con i pazienti, assistenti e altri operatori sanitari. Infine, il farmacista ospedaliero dovrebbe aver accesso alle cartelle cliniche dei pazienti e il suo intervento clinico deve essere registrato nella documentazione».
Per consultare gli European statements of hospital pharmacy clicca qui
Simona Zazzetta
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