Politica e Sanità
27 Maggio 2014Una procedura di infrazione dall’Europa. È questo il rischio sempre più consistente alla luce degli ultimi dati forniti da Assobiomedica, secondo i quali ad aprile 2014 il tempo medio di pagamento in Italia è stato di 207 giorni, a fronte di un debito degli Enti del Servizio sanitario nazionale nei confronti delle aziende che si attesta a 3,67 miliardi di euro. Numeri in calo rispetto a gennaio 2014 (215 giorni in media e debiti a quota 3,81 mld) ma ancora ben lontani dal timing (per i pagamenti in sanità il limite è di 60 giorni) fissato dalla direttiva Ue per i pagamenti della Pa. Un tema caldissimo e che investe non solo le aziende dei dispositivi ma tutte quelle che s''interfacciano con la Pubblica amministrazione e dove l''Italia rischia, dunque, l''apertura di una procedura d''infrazione da parte della Commissione Ue. Solo dieci giorni fa il vicepresidente Antonio Tajani (ora sospeso perché candidato alle Europee) ha specificato che «l''apertura della procedura di infrazione sui ritardi nei pagamenti della Pa è inevitabile e sarà fatta dopo le elezioni» quando tornerà nelle sue funzioni. Il Governo, di contro ha spiegato di essere intervenuto d''urgenza sull''intera materia dei debiti della Pa e di aver varato tutte le norme utili per accelerare il pagamento degli arretrati entro l''anno e impedire che si formi un nuovo stock di debito. Solo pochi giorni e si saprà se da Bruxelles partirà la lettera di messa in mora ma, nel frattempo, i numeri non sorridono. In cima alla graduatoria delle Regioni più “lente” a saldare il conto con le aziende dei dispositivi medici figurano la Calabria con 848 giorni, seguita dal Molise con 824 e dalla Campania che salda a 374 giorni. Tempi sopra la media anche nel Lazio (260 giorni), Sicilia (248 giorni) e Piemonte con 239. Tra i più celeri, anche se nessuna Regione raggiunge il timing di 60 giorni fissato dall''Ue per i pagamenti della Pa in sanità, ci sono la Valle d''Aosta (71 giorni), il Friuli Venezia Giulia (80 giorni), il Trentino Alto Adige (84 giorni) e la Lombardia (94 giorni). I debiti maggiori li hanno invece la Campania, che deve saldare 478 mln, seguita dal Lazio con 442 mln e dalla Calabria con 382 milioni di euro (M.M.)
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