Politica e Sanità

04 Giugno 2014

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Preoccupazione. Ma anche il peso della mancanza di un interlocutore. Insomma un limbo. È questa la situazione descritta da Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte - nella Regione che ha visto di recente il cambio alla guida - alla luce dei provvedimenti di razionalizzazione della spesa farmaceutica, sia territoriale, sia di Asl e ospedali, firmati dalla precedente Giunta Cota. Tagli che vedono per l’ospedaliera, in un recente provvedimento, una diminuzione del 4,2%, e una riduzione della spesa convenzionata del 3,21% (per circa 21 milioni di euro) e della territoriale del 3,36% (per circa 29 milioni di euro) in un provvedimento del mese scorso, ma che le Asl dovrebbe rendere operativa in questi giorni. «I valori indicati a livello regionale sono una media» spiega Mana, «ci saranno Asl che dovranno tagliare di più e Asl di meno o altre, poche in realtà, che, se sono sotto l’obiettivo, non dovranno prendere provvedimenti. In ogni caso tocca a loro decidere in che modalità realizzare l’obiettivo, se andando a incidere su convenzionata, Dpc o diretta, che, si sa, è la meno documentata e trasparente». Il timore quindi è tanto, «anche perché siamo già in una situazione di sofferenza e si tratta di valori che si fanno certamente sentire». La palla ce l’hanno le Asl, «che dovrebbero presentare in settimana un piano operativo per i tagli. Ma in questa situazione di incertezza amministrativa, è difficile che anche loro riescano a trovare un interlocutore. Per quanto ci riguarda abbiamo già dato mandato alle associazioni provinciali di vigilare la situazione a livello territoriale, ma è difficile che le Asl ci coinvolgano nella definizione dei tagli. Il rischio è di venire a saperlo a cose già fatte. D’altra parte anche noi non abbiamo più interlocutori a cui rivolgere le nostre perplessità. Insomma un limbo».

Francesca Giani