Dal Piemonte formazione su Ex Osp2 per favorire ingresso in farmacia
Acquisire competenze su patologie, attività terapeutiche, interazioni e principali reazioni avverse dei medicinali erogati in distribuzione per conto e in particolare sugli ex Osp2, in modo da poter manifestare con consapevolezza la propria professionalità al momento del consiglio al banco. Ma anche creare le condizioni per far partire l'erogazione degli ex Osp2 nelle farmacie di comunità secondo quanto previsto dalla Regione Piemonte. È questo uno dei principali obiettivi del convegno "Ex Osp2 e Farmacia di Comunità. I necessari approfondimenti per dispensare consapevolmente medicinali innovativi" inserito all'interno delle attività del Master in farmacia territoriale "Chiara Colombo" e organizzato il 13 settembre a Torino dall'Università degli studi di Torino e dall'Ordine provinciale. «Da oltre quattro anni la Regione Piemonte ha adottato il sistema della Distribuzione per Conto per erogare in regime di SSN la maggior parte dei medicinali del Pht» si legge nella presentazione. Solo nel 2013 «il numero di confezioni dispensate in farmacia è stato di poco inferiore ai 2 milioni, oltre il doppio di quelle distribuite l'ultimo anno prima dell'avvento della Dpc». Quest'anno «la DPC verrà applicata in via sperimentale anche sui medicinali ex-Osp2» facendoli «entrare quindi in farmacia» insieme ad «alcuni altri principi attivi in precedenza distribuiti esclusivamente dalle ASL. I numeri non sono rilevanti (le stime indicano meno di 100mila confezioni/anno), ma è d'obbligo per le farmacie territoriali avviare un percorso di approfondimento della conoscenza sui medicinali "nuovi"». Un percorso che preveda di «contestualizzare le diverse patologie per cui sono prescritti i medicinali di nuova inclusione nella DPC del Piemonte e parallelamente presentare le attività terapeutiche, le interazioni e le principali reazioni avverse dei medicinali maggiormente prescritti e dispensati dalla farmacia. Accanto al medico interverrà il farmacista approfondendo aspetti peculiari della propria professione, evidenziando quei medicinali che potrebbero presentare tossicità o richiedere avvertenze e precauzioni d'uso specifiche. L'insieme degli argomenti trattati è mirato a far sì che il farmacista possa manifestare con consapevolezza la propria professionalità al momento del consiglio al banco, consiglio che, durante il corso, verrà discusso e formulato con l'interazione di medici e farmacisti». Un convegno inserito in realtà in un progetto più ampio: «Occorre considerare» spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte, «che i farmaci Ex Osp2 sono stati inseriti dalla regione nella Dpc ma la loro erogazione in farmacia non è mai stata attivata. Si tratta di medicinali che presentano una serie di problematiche a livello prescrittivo perché, non essendo inclusi in piani terapeutici, richiedono la prescrizione esclusivamente dello specialista con difficoltà oggettive per i pazienti: tali professionisti nella maggior parte dei casi si concentrano in zone metropolitane o negli ospedali mentre il territorio piemontese si caratterizza per essere montagnoso e in alcune zone di difficile accesso». Per questo, «siamo al lavoro per cercare una soluzione anche sul fronte della prescrizione e fare in modo che tali farmaci possano entrare nelle farmacie. Sicuramente la ricetta dematerializzata sarà di aiuto ma si tratta di un percorso che va adeguato e su cui stiamo procedendo». Un altro step è appunto quello della formazione: «Per favorire l'ingresso in farmacia di questi farmaci innovativi, i farmacisti devono essere preparati, anche perché si tratta di medicinali complessi, con controindicazioni, effetti collaterali, problematiche che vanno gestite».
Francesca Giani
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