Politica e Sanità

06 Settembre 2014

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Da Torino a Napoli quella appena trascorsa è stata una settimana di test per l'accesso alla Facoltà di farmacia. E sul territorio un dato è emerso in maniera piuttosto evidente: gli studenti che vogliono iscriversi a Farmacia o a Chimica e tecnologie farmaceutiche (Ctf) aumentano. I numeri sono inequivocabili. A Torino, per esempio, è stato registrato un +17% per Farmacia e un + 46% per Ctf, a Modena e Reggio Emilia ci sono state 319 aspiranti matricole per 200 posti disponibili e ancora più eclatante il dato di Napoli dove per 250 posti disponibili a Farmacia e 150 a Ctf, sono state presentate 1136 domande. Dati che potrebbero sorprendere alla luce della crisi più volte evocata anche per i farmacisti. «La nostra Facoltà funziona nonostante la crisi si senta» sottolinea Giancarlo Cravotto Direttore del Dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco all'Università di Torino, che non vede, però, rischi per un eccesso di professionisti laureati. «Il numero è vincolato e programmato» spiega «e in più la professione è in una fase di transizione importante. È in corso da tempo un lavoro per rinnovare i contenuti, in particolare in relazione all'esame di Stato. La grande scommessa» continua «è creare professionalità più adatte alle richieste del mercato. La figura del farmacista si sta evolvendo è non più soltanto quella del dispensatore di farmaci ma, anche grazie alle opportunità aperte dalla Farmacia dei servizi, ha un profilo più articolato. Le resistenze non mancano» aggiunge «sia sul fronte dell'Ordine professionale sia su quello universitario, ma noi presidi di Facoltà insieme a Fofi siamo determinati a introdurre i cambiamenti necessari. Forse» conclude «da parte degli studenti, almeno nel nostro territorio, si inizia a percepire che le cose si stanno muovendo» conclude.

Marco Malagutti