Tagli a sanità, no da medici e farmacisti: sono un danno al Welfare
Il no ai possibili tagli alla spesa sanitaria ventilati nei giorni scorsi dal Governo, è corale dai rappresentanti del mondo della sanità poiché comporterebbero un danno al welfare e alle categorie che vi operano, unitamente a un invito a intervenire sulle zone di ombra. Tra gli altri, a esprimersi in questo senso sono stati Andrea Mandelli senatore di Forza Italia e presidente dell'Ordine dei farmacisti (Fofi), e Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) entrambi presenti a Roma per un convegno sui farmaci generici. L'auspicio di Fofi è che i tagli non ci siano e pur riconoscendo che «ci sono problemi economici», Mandelli afferma che «bisogna agire sulle zone d'ombra e non sui comparti che hanno già fatto sacrifici». E chiarisce: «La Sanità è un baluardo del nostro welfare» ha detto Mandelli «e ha fatto sempre il suo dovere in questi ultimi anni di tagli e nonostante le difficoltà non è mai mancata l'assistenza in questi anni. Ma ora siamo arrivati al limite. Non penso» ha aggiunto «che il taglio possa colpire ancora la farmaceutica. La farmacie, per esempio, sono in difficoltà, solo nel nord 140 fallimenti e 40 nel Lazio. Il Problema c'è anche per grossisti e aziende a causa dei mancati pagamenti». Anche Milillo ha espresso netta contrarietà perché «i tagli sarebbero lesivi». E ha aggiunto: «Con nuovi tagli il Governo si farebbe del male da solo perché bisogna capire che il Servizio sanitario nazionale non è solo un costo ma muove l'economia e contribuisce al Pil del Paese». Alla voce dei medici e dei farmacisti si aggiunge anche quella della politica con le parole di Nerina Dirindin senatrice del Pd che invita ad agire su aree d'intervento «ma bisogna fare un'opera di cesellatura. Non è il momento dei tagli lineari perché si penalizza chi è stato virtuoso». E ha aggiunto: «La sanità ha già subito decine miliardi di tagli negli ultimi anni e il rischio è che venga a mancare un baluardo del nostro welfare». Per ora restano ancora ipotesi come gli stessi attori della sanità affermano, ma come ha ricordato Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, «fare una revisione della spesa non deve essere stato semplice ma è indispensabile: si pensava di fare questa revisione in un arco di tempo più ampio, ma la crisi ha comportato un'accelerazione dei tempi».
Simona Zazzetta
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