Politica e Sanità

19 Settembre 2014

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«Ai colleghi francesi do e darò l'appoggio italiano, nella convinzione, in Italia suffragata dai fatti, che le liberalizzazioni non servono ai cittadini ma solo alle multinazionali e alla Gdo, che vogliono conquistare fette di mercato delle farmacie». Lo sottolinea il presidente di Federfarma Annarosa Racca, commentando il giorno di sciopero concordato per il 30 settembre dai sindacati dei titolari francesi. La decisione è stata presa dopo che, lo scorso luglio, il governo, per mano del suo ex ministro dell'economia Arnaud Montebourg, ha puntato il mirino contro 37 categorie professionali, tra le quali i farmacisti. Emmanuel Macron, il nuovo ministro, ha mantenuto la stessa linea e si è arrivati così a un disegno di legge per la crescita e lo sviluppo, che ventila la liberalizzazione degli Otc e l'ingresso del capitale nella proprietà delle farmacie. L'idea guida della riforma è che l'allentamento di alcune regole possa garantire l'aumento della crescita, in un contesto che vede un tasso di disoccupazione superiore al 10% e di impossibilità dichiarata a raggiungere l'obiettivo Ue di diminuzione del deficit fino al 2017. Niente di più sbagliato, secondo Racca, sulla base dell'esperienza italiana. «I prezzi degli Otc non diminuiscono come sperato e come dimostrato in Italia, dove, per fortuna, la situazione è stata risolta. Per questo ribadiamo la nostra solidarietà ai titolari francesi». Intanto la mobilitazione è in preparazione e, oltre alla giornata di sciopero. Si prevede l'affissione sulle vetrine delle farmacie e nei corridoi delle facoltà universitarie manifesti e volantini con le ragioni dell'agitazione.

Marco Malagutti