Politica e Sanità
24 Settembre 2014Il 6% del mercato globale di farmaci e un danno di 60 miliardi di dollari all'anno per l'industria farmaceutica e alto rischio di contaminazione della filiera legale: sono queste le stime con cui l'Organizzazione mondiale della sanità ha quantificato il fenomeno della contraffazione. Comunicate un paio di settimane fa nel corso della Conferenza annuale della Royal pharmaceutical society (Rps), le cifre sono state riprese da Aifa, che ha ricordato che l'Italia ricopre da tempo un ruolo guida, in ambito europeo, nel settore della lotta alla contraffazione dei farmaci e sta ulteriormente rafforzando le proprie attività attraverso alcuni progetti mirati finanziati dalla Commissione Europea. In particolare Fakeshare II: coordinato proprio da Aifa e con la partecipazione di altre Agenzie regolatorie europee, con l'obiettivo di estendere a un numero sempre maggiore di Paesi la piattaforma informatica che consente la condivisione dei dati di tutte le attività di contrasto al crimine farmaceutico. Durante la Conferenza si è discusso di una ricerca condotta dall'Agenzia regolatoria del Regno Unito secondo la quale i medicinali contraffatti verrebbero progettati specificamente per ingannare i farmacisti, con l'obiettivo di falsificare in particolare alcune specifiche tipologie di farmaci come quelli per il miglioramento dello stile di vita. In particolare, è stato riportato che dal 2004, si sono registrati dieci diversi casi di farmaci contraffatti nella catena di fornitura legale nel Regno Unito; tali prodotti sarebbero stati inoltre pubblicizzati e commercializzati on-line. Secondo Sid Dajani, rappresentante degli stakeholder per la Direttiva sui farmaci falsificati, «Ciò significa che non si può pensare di essere al sicuro, perché il rischio che farmaci contraffatti entrino nella catena di fornitura del Regno Unito è molto reale» e ha ribadito la necessità di creare un «sistema che non sia solo in grado di autentificare i medicinali, ma anche di scoraggiare i contraffattori». Secondo gli esperti presenti in questa fase è essenziale che in tutta Europa venga recepita correttamente la Direttiva 2011/62/EU sui medicinali contraffatti che, come ricorda Domenico Di Giorgio, direttore dell'Unità prevenzione Contraffazione Aifa, «prevede l'introduzione di una serie di misure a tutela dei pazienti, che tutti gli Stati membri, compresa l'Italia, stanno implementando». Tra questi, un sistema univoco per l'autenticazione dei farmaci: su ogni scatola vi sarà un codice a barre utilizzato proprio per l'autenticazione e inserito in una banca dati a livello europeo contenente i codici di tutti i farmaci inseriti nella catena di fornitura legale. Ciò comporterà che ogni singola confezione di medicinale venga scansionata dal farmacista prima di essere dispensato. Ci saranno, inoltre, una "black list" contenente alcuni farmaci soggetti a prescrizione esenti dai requisiti di autenticazione e una "white list" con i pochi farmaci, tra quelli non soggetti a prescrizione, che dovranno invece essere sottoposti a scansione.
Renato Torlaschi
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