Ordine Napoli, voto premia Santagada. Nel programma attenzione a servizi
Rafforzamento della discussione tra le varie componenti della professione anche nella direzione della ricerca di un nuovo modello e di una risposta al momento di particolare difficoltà, implementazione della collaborazione tra le istituzioni e associazioni che rappresentano i farmacisti, ricerca di un percorso in armonia sullo sviluppo della professione. Sono questi alcuni punti al centro del programma della lista capeggiata da Vincenzo Santagada (foto), presidente uscente dell'Ordine di Napoli, che ieri ha ricevuto la quasi totalità delle preferenze (1443 su 1565 votanti) nelle operazioni di voto che hanno portato alla elezione, in prima convocazione, del consiglio direttivo e del collegio dei revisori dei conti. «Organi dell'Ordine» commenta Santagada «nei quali c'è stato un ampliamento della componente femminile, che ora può contare su cinque rappresentanti contro uno del consiglio uscente». L'insediamento e l'ufficializzazione delle cariche «avverrà a breve» ma il programma è chiaro: «Ci prefiggiamo di continuare sul solco già tracciato in questo ultimo triennio, caratterizzato dall'armonia tra le varie declinazioni della professioni e dal dialogo e dal coinvolgimento delle associazioni che rappresentano i farmacisti, da Federfarma, alle Agifar, e così via. Il momento è particolare e richiede uno sforzo comune per trovare una risposta e credo che l'integrazione di tutte le componenti della professione non possa che portare a un arricchimento reciproco. Ci tengo a sottolineare che nell'ordine tutti sono rappresentati e che insieme si può costruire una struttura davvero aperta, senza muri. Tra gli obiettivi di questo percorso c'è sicuramente quello di individuare dove va la professione, ridisegnando un nuovo modello e fornendo strumenti idonei. E sicuramente le direzioni da seguire sono quelle della formazione e informazione, che ritengo chiavi fondamentali nella costruzione della professione, e soprattutto lo sviluppo, ciascuno con il contributo che gli è proprio, della farmacia dei servizi». Ma l'attenzione va anche all'esterno della professione: «vorremmo continuare nel percorso già avviato di far capire alle istituzioni e ai cittadini che non siamo una lobby ma rappresentiamo un servizio per i cittadini. E in questo senso fondamentale è il percorso di educazione sanitaria e prevenzione che vede acquisire in capo a farmacie e farmacisti sempre più un ruolo di sentinella della salute».
Francesca Giani
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