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Politica e Sanità

28 Ottobre 2014

Fiafant a Enpaf: abolire limite a contributo solidarietà, rivedere elezione Cda


Abolire il limite temporale al contributo Enpaf di solidarietà, adeguare le quote al reddito nel caso di lavoratori atipici e di collaboratori che vedono trasformarsi il contratto da full-time a part-time e revisione delle procedure di elezione del Consiglio di amministrazione dell'Ente. Sono queste alcune delle proposte portate da Fiafant, Federazione italiana associazioni farmacisti non titolari, al tavolo di discussione con Enpaf organizzato dal Sen. Mandelli presidente Fofi, la scorsa settimana. In una nota, in cui ringrazia gli organizzatori dell'incontro e il Sen. D'Ambrosio Lettieri vicepresidente Fofi «per aver riportato in primo piano il gravoso problema del peso della contribuzione complementare Enpaf in un momento di grande crisi occupazionale», Fiafant riporta tuttele proposte presentate al tavolo. In particolare, scrive il sindacato, «proponiamo che sia abolito il limite temporale alla quota di solidarietà e che per la quota intera dei lavoratori atipici sia rapportata al reddito percepito. Inoltre, viste le quote contributive alte per i collaboratori che vedono trasformarsi molto spesso il loro contratto da tempo pieno a tempo parziale, chiediamo che possa essere preso in carico del datore di lavoro almeno il 50% della quota: l'aggravio per il datore di lavoro è limitato dalla detraibilità della quota dal suo imponibile Irpef mentre per il lavoratore è guadagno secco». E infine, «proponiamo la possibilità, per chi prevede di non poter maturare la pensione Enpaf, di poter trasferire i versamenti fatti presso Inps o fondi pensionistici». Fiafant ha avanzato anche proposte nell'ambito di una progettualità dell'Enpaf: «Si dovrebbe prevedere un cambiamento profondo sia strutturale sia di rappresentatività dell'ente stesso» scrive Fiafant «si ritiene fondamentale a questo proposito che l'elezione del Consiglio di amministrazione dell'Ente venga effettuato con procedure che consentano l'effettiva rappresentatività democratica di tutti i farmacisti iscritti e obbligati a versare i contributi Enpaf. Ciò permetterebbe agli iscritti di sentirsi parte attiva dell'Ente dal quale verrebbero finalmente resi protagonisti attivi».

Simona Zazzetta

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