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Politica e Sanità

19 Novembre 2014

Interazioni tra farmaci, meno rischi se paziente usa un’unica farmacia


Il rischio di interazione diminuisce quando il paziente utilizza un'unica farmacia. È questo uno dei tanti aspetti emersi nel corso di un webinar organizzato da Edra Lswr e tenuto da Giorgio Racagni, Direttore di Scienze farmacologiche e biomolecolari all'Università di Milano. Racagni, che coordina l'aggiornamento di Codifa.it, la più completa e ricca banca dati sul farmaco, ha spiegato come il numero di medici, tre o più curanti per il 56% dei pazienti, è un fattore di rischio di ricevere farmaci con potenziale interazione. L'aumentare del numero di medici prescrittori, cioè, aumenta la probabilità di interazione ed è per questo che diventa determinante il contributo del farmacista nel vagliare possibili interazioni pericolose. Un dato che conferma il vicepresidente di Federfarma Milano Paolo Vintani. «Il farmacista ascolta e conosce le storie delle persone. Quindi può intercettare potenziali pericoli perché conosce che cosa il paziente sta assumendo. Oltre al rischio di interazioni» continua Vintani «il farmacista interviene anche su assunzioni sbagliate, che sono più di quanto si pensi o eventuali cambi di farmaco, laddove si passi al generico per esempio. Abbiamo a che fare per la gran parte con pazienti anziani, ai quali, per esempio, può anche capitare di non sapere se ha preso o no il farmaco». E che i soggetti anziani rappresentino l'aspetto prevalente del fenomeno interazioni lo conferma anche l'analisi di Racagni. «I dati disponibili» continua Racagni «riportano stime di incidenza che variano tra il 4 e il 6% nei pazienti ambulatoriali e attorno al 45% nei pazienti anziani istituzionalizzati, i soggetti più "fragili", con un numero elevato di patologie, per lo più croniche, che inducono i medici a una sovra-prescrizione non sempre fondata su basi razionali». A fronte di una rilevanza clinica così significativa, continua l'esperto «l'informazione sulle interazioni tra farmaci, sulla loro rilevanza clinica e sull'impatto sulla salute pubblica è spesso scarsa». Ed è proprio per colmare questa lacuna che può essere prezioso uno strumento come Codifa.it, che con la consulenza del team di esperti di interazioni farmacologiche dell'Università di Milano offre a Mmg, specialisti e farmacisti un supporto nella risoluzione di problemi clinici.

Marco Malagutti

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