Medicina
17 Gennaio 2024 Naso chiuso e tosse sono sintomi comuni sia al raffreddore stagionale anche all’allergia. Ecco, quindi, come riconoscere dai sintomi le due patologie
Naso chiuso, starnuti, tosse, e lacrimazione sono sintomi spesso legati al raffreddore stagionale e alla patologia influenzale, in particolare se accadono nel periodo invernale. Tuttavia, è possibile che siano il campanello di allarme per le allergie stagionali, o più propriamente pre-stagionali, cioè "patologie di tipo respiratorio e cioè riniti, rinocongiuntivi, asma o equivalenti asmatici con tosse associata a respiro sibilante, possibile affanno e la cosiddetta fame d'aria”. Lo spiega l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate, all'Adnkronos Salute, evidenziando quali siano le cause dell’allergia e come distinguerla dal raffreddore.
Fattori allergizzanti: non solo pollini
Le allergie, dice l’esperto, “hanno indubbiamente un forte impatto sulla popolazione considerando che, secondo fonti aggiornate e accreditate, in Italia circa la metà della popolazione soffrirebbe di allergie respiratorie con un trend in aumento costante".
Tra i fattori allergizzanti, "spiccano gli acari della polvere, più abbondantemente reperibili negli ambienti confinati tra settembre e febbraio, le spore fungine, gli epiteli animali (cani, gatti) e i pollini. I più importanti pollini allergenici provengono da piante erbacee (Graminacee, Composite, Urticacee) e da alberi (betulla, nocciolo, olivo, cipresso). C'è però un progressivo incremento di allergie verso pollini 'emergenti' - sottolinea Minelli - un tempo considerati poco rilevanti dal punto di vista allergologico. Questo fenomeno, oltre che all'introduzione di nuove specie esotiche per uso ornamentale in parchi e giardini, sembra essere legato anche e soprattutto ad una rapida espansione di nuove specie infestanti tra le quali, ad esempio, l'ambrosia".
Ambrosia e cipresso tra le piante sotto osservazione
“E' una pianta originaria degli Stati Uniti, ma in veloce diffusione anche nelle regioni settentrionali dell'Europa laddove, in ragione del riscaldamento globale che porta ad un sensibile allungamento dei tempi di fioritura, il polline di questa pianta si ritiene costituirà ben presto una larga percentuale della complessiva produzione pollinica e, dunque, dei potenziali disturbi allergici. Anche la pollinazione del cipresso, originariamente considerata pre-stagionale in quanto sostanzialmente concentrata nei mesi di gennaio e febbraio, sta facendo registrare negli ultimi anni un deciso allungamento che sembra spingersi fino a primavera inoltrata, con conseguente incremento numerico dei pazienti che al polline di queste piante arboree si vanno sensibilizzando".
Cambiamenti climatici e inquinamento potenziano l’azione allergizzante dei pollini
"Un ulteriore elemento in grado di esercitare un'importante azione di potenziamento sulla fenomenologia allergica - prosegue Minelli - è certamente rappresentato dall'inquinamento atmosferico che, insieme ai cambiamenti climatici, può potenziare l'azione allergizzante ed infiammatoria dei granuli pollinici. Accade così che, per esempio, il polline della betulla solitamente presente in atmosfera tra marzo e giugno, esposto ad elevati livelli di inquinanti in aree industrializzate, sia molto più aggressivo dello stesso polline originatosi in zone rurali potendo con più facilità indurre fenomenologia orticarica e respiratoria. È ben nota, d'altro canto, l'associazione tra esposizione ad inquinanti ambientali e aumentata incidenza di asma bronchiale".
Sintomi nasali, febbre e tosse: come distinguere raffreddore da allergia
Minelli cerca di chiarire come riconoscere il raffreddore stagionale e l’allergia.
Innanzitutto, i sintomi nasali del raffreddore sono "naso chiuso spesso associato a mal di gola; produzione di muco verde o giallastro che potrà essere eliminato attraverso la bocca o il naso; starnuti potenti, ma generalmente non in sequenza ravvicinata". Mentre i sintomi nasali dell'allergia sono "prurito nasale che generalmente coinvolge anche gli occhi; secrezione di un liquido talmente tanto chiaro da essere classicamente definito 'acqua di roccia'; starnuti a raffica, stizzosi e rapidamente consecutivi; pizzicore alla gola; 'saluto allergico' frequente nei bambini che, per attutire il prurito fastidioso, si toccano il naso strofinandolo con la mano dal basso verso l'alto".
Per quanto riguarda la presenza di febbre, "Nel caso del raffreddore può essere alta in ragione dell'infezione virale che sottende a tale condizione patologica, e può associarsi a dolori muscolari con sensazione di ossa rotte. Nell'allergia, ove si escludano le episodiche manifestazioni classicamente primaverili della cosiddetta 'febbre da fieno', con lievi innalzamenti termici per lo più legati a massive esposizioni a pollini di graminacee, la febbre non si manifesta, né si riscontrano coinvolgimenti del distretto muscolo-scheletrico".
La tosse, invece, chiarisce Minelli "Nel raffreddore può associarsi all'espettorazione di un escreato denso e tendenzialmente giallastro. Mentre nell'allergia generalmente è secca e può associarsi ad affanno, respiro sibilante, laringospasmo e fino al broncospasmo tipico dell'asma; nell'allergico la tosse può insorgere anche quando il paziente corre o fa le scale o ride".
Quanto permangono i sintomi e chi rivolgersi per la terapia
La durata del raffreddore “si attenua progressivamente nell'arco temporale di qualche giorno, in genere spegnendosi completamente dopo una settimana. In caso di allergia, il quadro sintomatologico persiste fino a quando dura il tempo di esposizione agli antigeni sensibilizzanti dispersi nell'ambiente. Nel caso di allergia al cipresso, presente in questi giorni, il raffreddore e la congiuntivite potrebbero durare fino alla fine di febbraio, periodo nel quale è previsto il termine della fioritura degli alberi appartenenti al genere delle Cupressacee".
Infine, l’esperto ricorda di non effettuare autoprescrizioni lasciandosi tentare dal fai-da-te o seguire i consigli trovati sui social network. Infatti, "Di fronte ad un sospetto si deve sentire il medico o magari un allergologo che saprà suggerire il percorso diagnostico e terapeutico più adeguato, sicuro ed efficace".
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
14/03/2025
In occasione della Giornata Mondiale del Sonno 2025, che ricorre il 14 marzo la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili diffonde un decalogo per migliorare la qualità del sonno
A cura di Redazione Farmacista33
07/03/2025
In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna dall’Istituto superiore di sanità arrivano 5 consigli per il benessere femminile, a cura del Centro di riferimento per la medicina...
A cura di Redazione Farmacista33
25/02/2025
Un nuovo studio, pubblicato su Nature Medicine, mette in luce il ruolo cruciale delle influenze ambientali accumulate nel corso della vita (esposoma) e la predisposizione genetica nella modulazione...
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
05/02/2025
Uno studio recente, pubblicato su Aging Cell, mostra che l'esercizio fisico può migliorare la sensibilità insulinica cerebrale e ridurre il rischio di declino cognitivo
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)