Tamponi rapidi fai-da-te. Vantaggi e criticità dall’uso degli autotest
In Emilia-Romagna si usa l'autotest per i vaccinati con terza dose booster o da meno di 120 giorni per isolamento e guarigione. Criticità e vantaggi
In Emilia-Romagna, con i servizi di igiene Asl di nuovo troppo oberati per rilasciare in tempo notifiche d'isolamento e certificati di guarigione ai pazienti Covid, si è deciso, di utilizzare l'autotest per i vaccinati con terza dose booster o da meno di 120 giorni. Dalla Liguria però arriva la richiesta di una regolamentazione per non rischiare, come già sta accadendo, che chi risulta positivo al tampone fai-da-te si rivolga al proprio medico senza che il sistema sanitario possa prenderli in carico in tempo per accertarne la positività.
Gestione in Emilia-Romagna: ecco come funzione il self test
Dalla scorsa settimana i pazienti possono praticarlo e inserire il risultato in caso di positività sul portale regionale dell'Emilia-Romagna. L'avvenuta negativizzazione a 7 giorni di distanza per i vaccinati recenti (meno di 4 mesi) o con booster e a 10 giorni per gli altri sarà anch'essa autocertificabile e sancirà guarigione e fine isolamento. La procedura riguarda solo i contatti stretti di positivi che ai sensi della legge nazionale sono in autosorveglianza: essendo "immunizzati recenti" con super green pass attivo non devono andare in quarantena; se del tutto asintomatici, eseguono il test e in caso di positività accedono al profilo del proprio fascicolo sanitario, digitano servizi on line, tra questi l'auto testing del tampone, inseriscono codice a barre del prodotto, numero, lotto, scadenza, data ed ora del test con l'esito, caricano l'immagine del risultato (massimo 4 mega) da dove si legge nome commerciale, codice a barre ed esito, confermano l'invio e scatta l'isolamento. Da interrompere, se tutto va bene e non si manifestano i sintomi, il settimo giorno con nuovo tampone ad esito negativo. I rischi della procedura sono legati all'assennatezza del cittadino in autosorveglianza, al fatto che il test antigenico sia meno attendibile del molecolare, e che la procedura a casa sia eseguita con minor correttezza di quella in farmacia o dal medico di famiglia. «I benefici sono la possibilità per i cittadini "in regola" di avere subito la chance di tornare al lavoro senza ritardi, ma si tratta di una misura presa con rapidità sorprendente e per rimediare ad un problema sanitario», dice Alessandro Chiari segretario Fismu ER. «In altre parole, come tutte le misure politiche non ha, fino a prova contraria, una base clinica plausibile».
Criticità da normare: serve conferma diagnostica
Segnalazioni di criticità arrivano dalla Liguria dove il presidente di Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza di normare la situazione delle persone che, in queste settimane, presentando sintomatologia sospetta si sono rivolti al proprio medico dopo aver eseguito un auto-test risultato positivo al Covid senza che il sistema sanitario, in Liguria come in altre regioni, potesse prenderli in carico in tempo per accertarne la positività e quindi avviare correttamente l'iter anche dal punto di vista burocratico. La criticità si è presentata nelle scorse settimane per l'incremento del numero dei casi. "Ci sono pervenute segnalazioni di cittadini - ha spiegato Toti - che si trovano ad affrontare questa particolare situazione. Chiediamo quindi al Ministro di intervenire con una norma che possa colmare questo vuoto. La mancata conferma diagnostica della malattia ha ricadute sia sul prolungamento del Green Pass sia sull'adeguata calendarizzazione della vaccinazione, visto che dovrebbero trascorrere 4 mesi tra infezione appena avvenuta e somministrazione. Questo vuoto normativo ha ricadute sia in ambito sanitario sia in ambito sociale e lavorativo ed è per questo che Regione Liguria chiede un intervento del Governo in merito".
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A cura di Redazione Farmacista33
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