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20 Luglio 2021

Alzheimer e Omega3, in soggetti a rischio benefici del consumo di pesce azzurro


I soggetti con un rischio genetico più elevato di sviluppare l'Alzheimer hanno una maggiore resilienza cerebrale se consumano pesce azzurro. Lo studio del Bbrc

I soggetti senza problemi cognitivi, ma con un rischio genetico più elevato di sviluppare l'Alzheimer, hanno una maggiore resilienza cerebrale se consumano pesce azzurro, come dimostra lo studio Alfa (Alzheimer and Families), condotto presso il Barcelona Beta Brain Research Center (Bbrc), su 340 individui. In particolare, si è visto che una maggiore assunzione di Dha porta ad aver una minor neurodegenerazione precoce, sottolineando così l'importanza della prevenzione nella fase preclinica.

Prevenzione in attesa di terapie pienamente efficaci

La malattia di Alzheimer (AD) impone un enorme onere socioeconomico. Ogni 3 secondi nel mondo viene diagnosticato un nuovo caso di demenza e si stima che attualmente siano 50 milioni le persone colpite di Alzheimer. Con l'aspettativa di vita in aumento, il numero di casi potrebbe triplicare entro il 2050, raggiungendo dimensioni epidemiche, come sottolinea l'ultimo rapporto mondiale sull'Alzheimer. Dato che al momento non ci sono farmaci modificanti la malattia approvati per l'AD, le strategie preventive sono di fondamentale importanza. Una meta-analisi del 2015 di 21 studi epidemiologici ha riportato un rischio significativamente ridotto di AD nei soggetti che assumono di Dha. Tuttavia, studi controllati randomizzati sull'integrazione di Dha e la cognizione hanno prodotto risultati contrastanti. Una ragione plausibile per spiegare parte di questa controversia è l'influenza del background genetico, in particolare del genotipo ApoE epsilon 4/4. I portatori di questo genotipo presentano un'isoforma specifica di ApoE (apoE epsilon 4), meno efficiente nel trasporto dei lipidi, che contribuisce alla patogenesi dell'AD influenzando molteplici vie, inclusi squilibri cerebrovascolari e un più rapido accumulo cerebrale di amiloide-beta, un segno patologico di AD. In uno dei più grandi studi effettuati finora, condotto su soggetti che portano il genotipo ApoE epsilon 4/4, si è cercato di far chiarezza e si è osservato che il Dha, un nutriente fornito dal pesce azzurro, porta ad una maggiore conservazione corticale nelle aree del cervello specificamente colpite dal morbo di Alzheimer ed a un minor numero di micro-emorragie.
L'acido grasso omega 3 Dha è un elemento costitutivo delle membrane cellulari del cervello e una sua carenza può far sì che le sinapsi e le cellule cerebrali non si rinnovino o ristrutturano sufficientemente. Inoltre, le sostanze attive provenienti dagli acidi grassi omega-3 alleviano l'infiammazione cronica del cervello che, non è solo la causa ma anche il risultato dell'avanzamento del processo del morbo di Alzheimer.

Paolo Levantino
Farmacista clinico

Fonti

The American Journal of Clinical Nutrition, 2021, 10.1093/ajcn/nqab016
Am J Clin Nutr. 2015;103:330-40.

TAG: MALATTIA DI ALZHEIMER, PESCE

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