Integratori alimentari
16 Novembre 2022Un Centro Antiveleni, preposto alla gestione clinica delle esposizioni a sostanze tossiche, riceve anche segnalazioni di intossicazione da piante velenose - afferma Guido Mannaioni, professore ordinario di Farmacologia dell'Università di Firenze - sia da piante considerate "tossiche" e cioè in grado di indurre un avvelenamento inteso come una distorsione dei normali meccanismi biologici di un organismo sia da prodotti fitoterapici, in particolare degli oli essenziali.
"Gli oli essenziali sono caratterizzati dalla alta concentrazione delle componenti e per questo possono essere, in caso di misuso, delle vere e proprie «bombe» farmacologiche con effetti tossici ancora oggi non conosciuti completamente. Inoltre, la facile reperibilità di questi prodotti tramite acquisto in negozi specializzati o sul mercato on-line, la dicitura «prodotto naturale» che può aumentare la convinzione che le essenze siano esenti da effetti avversi e la possibilità di preparazioni che possono essere non controllate da un farmacista specializzato ne possono aumentare i rischi. Continua Mannaioni: "Dall'assenzio, alla canfora, dal glicine alla Digitalis purpurea fino al colchico grande attenzione deve essere posta nelle chiamate che riceviamo giornalmente ai centri antiveleni nazionali che sono spesso il primo soccorso e che decidono, attraverso una consulenza telefonica da parte di specialisti farmaco-tossicologi, la gestione di ciascun singolo caso clinico che può essere anche molto impegnativo. Riassumendo, molti prodotti "naturali" di derivazione vegetale possono presentare effetti nocivi presentando un rischio di tossicità per i prodotti più concentrati (oli essenziali), specialmente nell'età pediatrica, e in caso di intossicazione o di reazioni avverse in seguito all'utilizzo o alla esposizione a prodotti vegetali dovrebbe sempre essere contattato un centro antiveleni". Ed ecco perché lezioni di tossicologia clinica sono parte integrante del Master in Fitoterapia generale e clinica (www.cerfit.org).
Valentina Maggini
CERFIT, AOU Careggi
Università di Firenze
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