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Fitoterapia

08 Marzo 2024

Onobrychis argyrea, possibile opzione contro le malattie metaboliche

Onobrychis argyrea Boiss è una specie vegetale appartenente famiglia delle Fabaceae ancora poco studiata

di Fabio Milardo - erborista


Onobrychis argyrea, possibile opzione contro le malattie metaboliche

La ricerca di nuove sostanze nel regno vegetale che possano essere utili alla salute umana sta ampliando gli orizzonti, aprendo nuove strade alle indagini scientifiche e stimolando la ricerca in nuove specie vegetali mai studiate prima: una di queste è Onobrychis argyrea Boiss. Endemica della regione del Mediterraneo orientale, è una pianta medicinale poco studiata che potrebbe essere utilizzata per la cura di alcune patologie.

Onobrychis argyrea Boiss
Il genere Onobrychis comprende circa 170 specie in tutto il mondo ed è costituito da erbe o arbusti perenni o annuali. Appartenente alla famiglia delle Fabaceae, è una specie endemica vulnerabile; la famiglia delle Fabaceae è la seconda famiglia più grande dopo quella delle Asteraceae e la più importante dal punto di vista economico dopo la famiglia delle Poaceae. Prove etnobotaniche supportano l’uso di specie della famiglia delle Fabaceae nella medicina tradizionale, come Onobrychis gracilis, che è stata utilizzata per raffreddore e influenza. La lupinella, conosciuta anche come Onobrychis viciifolia, è una pianta medicinale utilizzata in Africa per il diabete ma anche come alimento: è una pianta ricca di quercetina, con una spiccata attività antiparassitaria.

Studi su diverse specie di Onobrychis hanno rivelato una serie di attività biologiche con potenziali usi a scopi medicinali.

Nuove scoperte
Del contenuto fitochimico di Onobrychis argyrea e delle importanti attività biologiche legate all’uso tradizionale possediamo conoscenze piuttosto limitate. Pertanto, un recentissimo studio determina per la prima volta il contenuto dei metaboliti secondari cercando di mettere in luce le importanti attività biologiche. È stato dimostrato che alcune sottospecie di O. argyrea inibiscono gli enzimi associati a malattie metaboliche come diabete, morbo di Alzheimer ed alcuni tumori e questi effetti sono stati attribuiti all’abbondanza di composti fenolici. È stato anche segnalato che hanno proprietà antiossidanti, che aiutano a combattere le specie reattive dell’ossigeno (ROS) che causano o contribuiscono a molte malattie.

Il diabete di tipo 2, che di solito si manifesta nelle persone di mezza età, è una condizione in cui i livelli di zucchero nel sangue sono elevati perché il pancreas non produce abbastanza insulina o non la utilizza correttamente; è anche associato ad altre anomalie metaboliche, come l’obesità addominale, l’ipertensione e la dislipidemia, le quali contribuiscono a livelli molto elevati di morbilità e mortalità cardiovascolare. L’inibizione di alcuni enzimi che sono in grado di idrolizzare gli zuccheri e convertirli in monosaccaridi è uno dei bersagli terapeutici per il trattamento del diabete. Poiché l’enzima α-glicosidasi svolge un ruolo importante nell’idrolisi delle oligosaccaridi e dei disaccaridi in zuccheri semplici, gli inibitori dell’enzima α-glicosidasi possono impedire l’assorbimento degli zuccheri semplici nel tratto gastrointestinale, prolungando così il tempo di digestione dei carboidrati e prevenendo lo sviluppo del diabete di tipo 2.

La malattia di Alzheimer è invece una malattia neurodegenerativa caratterizzata da progressiva perdita di memoria e deterioramento cognitivo, provocando stress ossidativo, infiammazione e mancanza di acetilcolina in parti specifiche del cervello. L’acetilcolinesterasi, una proteasi in grado di idrolizzare la produzione di acetilcolina, riducendola e interrompendo la segnalazione neuronale contribuisce alla patogenesi della malattia di Alzheimer. Poiché è stato dimostrato che l’acetilcolinesterasi svolge un ruolo importante nello sviluppo o nella progressione della malattia, diversi inibitori sono stati utilizzati per trattare questa patologia.

Lo studio conclude con l’identificazione di 29 sostanze, di cui le più abbondanti sono: acido chinico, isoquercitrina, epicatechina e rutina. L’analisi antiossidante ha mostrato che tra tutti gli estratti quello metanolico è il più efficace nell’eliminazione del DPPH e nel ridurre gli ioni ferro. Sull’attività enzimatica l’estratto metanolico sembra un potente inibitore di α-glicosidasi, acetilcolinesterasi e butirrilcolinesterasi. I risultati di altri test hanno rivelato la potente attività antiproliferativa dell’estratto metanolico contro la linea cellulare di adenocarcinoma colorettale umano. Questa pianta è un contenitore di sostanze ancora da approfondire, si auspicano quindi nuovi studi per migliorare il grado di conoscenza dell’estratto al fine di poterlo utilizzare in patologie ancora oggi difficili da trattare.


Bibliografia
Yeniçeri E., Altay A., Koksal E., Altın S., Taslimi P., Yılmaz M. A., Daha Fazla. “Phytochemical profile by LC-MS/MS analysis and evaluation of antioxidant, antidiabetic, anti-Alzheimer, and anticancer activity of Onobrychis argyrea leaf extracts”.  European Journal of Integrative Medicine, cilt.66, 2024 (SCI-Expanded)


TAG: SALUTE, MALATTIE METABOLICHE, BENESSERE, FITOTERAPIA

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