Galenica
24 Maggio 2024La mirtazapina è un agente antidepressivo tetraciclico utilizzato in ambito veterinario, in particolare nei gatti. Ne è stato prodotto un farmaco industriale: la preparazione galenica ne diventa un’alternativa in caso di temporanea mancanza per non interrompere la cura
La mirtazapina è un agente antidepressivo tetraciclico piperazino-azepinico inizialmente approvato per il trattamento del disturbo depressivo maggiore (MDD) nei Paesi Bassi nel 1994. Oltre ai suoi effetti benefici sulla depressione, è stato segnalato che la mirtazapina è efficace nella gestione off-label di varie altre condizioni: può migliorare i sintomi dei disturbi neurologici, invertire la perdita di peso causata da condizioni mediche, migliorare il sonno e prevenire nausea e vomito dopo un intervento chirurgico. Proprio per questo scopi viene utilizzata in ambito veterinario, in particolare nei gatti. Tanto che ne è stato prodotto un farmaco industriale: la preparazione galenica ne diventa un’alternativa in caso di temporanea mancanza per non interrompere la cura.
Impiego nel gatto per gestione post-chirurgia
Infatti, i gatti con malattia renale cronica spesso soffrono di inappetenza e vomito e possono trarre beneficio dalla somministrazione di mirtazapina, grazie alla proprietà stimolanti dell'appetito e antinausea di quest’ultima. Somministrando per via transdermica 2mg di mirtazapina al giorno, si osserva un miglioramento significativo dell’appetito e dell'attività, mentre contestualmente si riduce il vomito. Tale effetto si può utilizzare anche in gatti sani post-ovariectomica. Uno studio in doppio cieco ha voluto provare l’effetto della somministrazione di gabapentin o mirtazapina per stimolare l'appetito nelle prime 8 ore post intervento. Con entrambi i trattamenti, i gatti hanno coperto il proprio fabbisogno energetico a riposo, mentre nessuno dei gatti del gruppo placebo lo ha fatto.
Problemi comportamentali del cane
Sebbene studiata prevalentemente nei gatti, anche nei cani può trovare utilità, in particolare per trattare problemi comportamentali. Questi disturbi spesso coinvolgono disturbi d’ansia cronici che hanno provocato un disadattamento dell’individuo al suo ambiente: i fattori di stress più comuni includono la presenza di altri individui (altri cani o persone), il rumore e la solitudine. Il trattamento di questi problemi comportamentali comprende solitamente una combinazione di modificazione del comportamento, modificazione ambientale e terapie biologiche. La mirtazapina rientra nei farmaci che ha portato evidenze di miglioramento del problema comportamentale con effetti avversi lievi e tollerabili.
Il meccanismo d'azione della mirtazapina non è completamente compreso, ma può essere spiegato dai suoi effetti sull'attività adrenergica e serotoninergica centrale. Questo farmaco presenta una rapida insorgenza d'azione, un elevato livello di risposta, un profilo di effetti collaterali gestibile e doppi effetti noradrenergici e serotoninergici che sono unici rispetto agli effetti di altri antidepressivi.
È stato dimostrato che sia l’attività noradrenergica che quella serotoninergica aumentano in seguito alla somministrazione di mirtazapina. I risultati di questi studi dimostrano che la mirtazapina esercita un’attività antagonista sugli autorecettori e sugli eterorecettori inibitori presinaptici α2-adrenergici nel sistema nervoso centrale. Si ritiene che ciò porti ad un aumento dell'attività noradrenergica e serotoninergica, che è nota per migliorare i sintomi della depressione e costituisce la base della terapia antidepressiva. La mirtazapina è un forte antagonista dei recettori della serotonina 5-HT2 e 5-HT3.
Oltre agli effetti sopra menzionati, la mirtazapina è un antagonista α1-adrenergico periferico. Questa azione può spiegare episodi di ipotensione ortostatica che sono stati segnalati dopo l'uso di mirtazapina. La mirtazapina è un potente antagonista dei recettori dell'istamina (H1), che può contribuire ai suoi potenti effetti sedativi.
Il suo peso molecolare ed il logP favorevole la rendono adatta ad essere somministrata per via transdermica: modalità tanto utile nei pazienti felini, in quanto evita problemi di compliance e somministrazione.
Esempio formulativo
Materiali: bilancia, becher, bacchetta di vetro, siringhe luer lock
Mirtazapina 2mg/dose
Pluronic F-127 gel 20% qba 30ml
Lecithin/isopropyl palmitate 6.6 mL
Dopo aver pesare ogni singolo ingrediente, chiudere con un tappo la siringa luer lock ed inserirvi la mirtazapina alla dose prevista.
Inserire il Pluronic F-127 gel 20% nell’altra siringa. Unire le due siringhe tra loro con l’adattatore speciale Luer-to-Luer e far passare i componenti tra le due siringhe, fino a completa omogenizzazione. Successivamente, si separino le siringhe, ed aggiungere la miscela di lecitina/isopropilpalmitato alla siringa vuota. Ri-effettuare il procedimento di mescolazione fino a completa ed omogenea miscelazione. La consistenza sarà gelatinosa. La preparazione si liquefa se conservata in frigo. Eventualmente porre nuovamente a temperatura ambiente per la ri- solidificazione. Può essere utile utilizzare un contenitore graduato o a dose fissa per consentire una più facile e ripetibile somministrazione della crema: bisogna far sì che la quantità di crema applicata sia sempre quanto più uguale possibile. Tale crema verrà applicata nell’orecchio del gatto, nella zona senza peli, per un miglior assorbimento. Si consiglia di suggerire ai proprietari di utilizzare guanti per l’applicazione al fine di evitare che il principio attivo venga assorbito tramite la loro pelle.
Vet J. 2013 Sep;197(3):651-5. Mirtazapine as an appetite stimulant and anti-emetic in cats with chronic kidney disease: a masked placebo-controlled crossover clinical trial J M Quimby 1, K F Lunn
J Feline Med Surg. 2020 Dec;22(12):1176-1183. Appetite-stimulating effect of gabapentin vs mirtazapine in healthy cats post-ovariectomy Marco Fantinati 1, Julien Trnka 1, Amélia Signor 1, Séverine Dumond 2, Géraldine Jourdan 2, Patrick Verwaerde 3, Nathalie Priymenko
Vet Rec. 2024 Apr 20;194(8):e3670. Use of mirtazapine in the treatment of canine behaviour problems: A review of 32 cases Juan Argüelles 1, Blanca Duque 2, Marina Miralles 2, Jonathan Bowen 3, Jaume Fatjo 4
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