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Galenica

20 Giugno 2025

Scabbia, permetrina e benzile benzoato alla base dei preparati topici magistrali

In Italia si registrano aumenti della diffusione della scabbia, malattia cutanea causata da un acaro, fino al 750%. Il trattamento si basa su due principi: permetrina e benzile benzoato con cui si possono allestire formulazioni topiche

di Luca Guizzon (Farmacista clinico esperto in fitoterapia e galenica)


pelle prurito rossore eritema

Le infestazioni cutanee comunemente chiamate “scabbia”, sono causate principalmente dall'acaro Sarcoptes scabiei. Permetrina e benzile benzoato sono i due principi attivi che vengono utilizzati per il trattamento e le formulazioni topiche possono essere allestite tramite galenica.

Infestazione cutanea contagiosa: sintomi e trasmissione 

Il parassita è molto piccolo e di solito non visibile ad occhio nudo, si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. Questa sua attività lascia sulla pelle tracce lineari, che sono i cunicoli creati. Bastano spesso quattro o più chiare linee per la diagnosi della malattia.

La malattia è contagiosa e può essere trasmessa da oggetti, ma più spesso dal contatto diretto pelle-pelle, con un elevato rischio dopo un contatto prolungato. Anche i lavori agricoli o di giardinaggio in particolari aree senza adeguate protezioni può portare all’incontro, poco piacevole, con questo acaro.

L'infestazione iniziale richiede da quattro a sei settimane per diventare sintomatica. Poiché si riscontrano sintomi allergici, oltre al ritardo nella presentazione si ha anche un significativo ritardo nel sollievo dopo che i parassiti sono stati eliminati. 

Trattamento con permetrina o benzile benzoato

Per combattere l’attività di questo acaro, si ricorre solitamente a trattamenti per via topica, quali creme o olii a base di permetrina o benzile benzoato.

La permetrina possiede attività insetticida correlata al blocco dei canali del sodio dopo il passaggio di un potenziale d'azione nelle cellule eccitabili del tessuto nervoso e di quello muscolare.

Il benzile benzoato, invece, si è dimostrato tossico in concentrazioni del 10-20% per Sarcoptes scabiei (e per i pidocchi). Il suo meccanismo d’azione non è ancora chiaro, ma dati i suoi effetti sui vertebrati, si ritiene che possa agire sul sistema nervoso dei parassiti.

Le due molecole differiscono sia per le percentuali che per posologia di utilizzo. La permetrina viene utilizzata normalmente a concentrazioni del 5% in forma di crema (esiste anche una specialità medicinale) applicandola per 2 sere consecutive e quindi per altre 2 sere a distanza di 7 giorni dal termine del primo trattamento. Si presenta come polvere cristallina incolore o liquido viscoso giallo pallido ed è praticamente insolubile in acqua, solubile o miscibile nei solventi organici ad eccezione del glicole 

L'applicazione della permetrina può dar luogo a prurito, bruciore, formicolìo, insensibilità e arrossamento. 

Il benzoato di benzile a temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dal tenue odore aromatico. In natura è uno dei costituenti più attivi del Balsamo del Perù e del Tolù. Si prepara per esterificazione a secco di sodio benzoato e benzoile cloruro in presenza di trietilamina, o per reazione del sodio benzoato sulla benzaldeide. Viene utilizzato alle concentrazioni di 10 o 25 % sotto forma di crema o olio. È un liquido oleoso, incolore, trasparente, di lieve odore aromatico e di sapore acre e bruciante. 

A temperature inferiori a 17-18 °C esiste in forma di cristalli incolori. Praticamente insolubile in acqua e in glicerolo, miscibile con alcool, etere, cloroformio, oli grassi ed essenziali. Normalmente viene applicato per 3 sere consecutive e successivamente per altre 3 sere a distanza di 7 giorni dal termine della prima applicazione.Può causare reazioni di ipersensibilità, irritazione agli occhi e alle mucose, e può risultare irritante per la cute. In seguito all'uso topico massivo si possono manifestare sintomi dovuti all'assorbimento sistemico.

Entrambi i principi attivi sono normalmente applicati su tutta l’epidermide dal collo in giù.

A corollario del trattamento farmacologico, si possono aggiungere delle attenzioni circa la pulizia domestica, quali il lavaggio ad alte temperature della biancheria e dei capi di vestiario e la chiusura ermetica per almeno 4 giorni con un sacco di plastica dei materassi. 

Esempio formulativo 1 (formattazione: Intestazione 3)

Materiali: spatola e piastra per creme (o mortaio e pestello), bilancia, becher

Benzile benzoato 25g

Crema base qb a 100g

Dopo aver pesato il benzile benzoato nel becher, si incorpora in progressione geometrica alla crema base utilizzando pestello e mortaio.

Esempio formulativo 2  (formattazione: Intestazione 3)

Materiali: spatola e piastra per creme (o mortaio e pestello), bilancia, becher

Permetrina 5g

Crema base qb a 100g

Dopo aver pesato la permetrina, si incorpora in progressione geometrica alla crema base utilizzando pestello e mortaio o spatola e piastra.

Esempio formulativo 3

Materiali: cilindro graduato, bilancia, becher, bacchetta di vetro        

Benzile benzoato 25g

Olio vegetale   qb a 100ml

Si miscela in un becher il benzile benzoato con parte dell’olio vegetale, calcolato in sicuro difetto. Quindi con l’ausilio del cilindro graduato si porta a volume fino agli ml desiderati, miscelando fino ad omogeneità.

Si effettueranno controlli per l’omogeneità, per la quantità dispensata, per la tenuta del confezionamento.

Infine, si può consigliare ai pazienti di rimuovere l’eccesso al mattino dopo l’applicazione.

Fonte

J Fam Pract. 2017 Aug;66(8):E11-E12.

J Dermatolog Treat. 2016 Oct;27(5):473-9. doi: 10.3109/09546634.2016.1151855. Epub 2016 Mar 30.

Bull World Health Organ. 2009 Jun;87(6):424-30.

TAG: DERMATOLOGIA, SCABBIA, FARMACIA

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