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25 Settembre 2023 Torna la Biotech Week dal 25 settembre al 1° ottobre, con eventi e manifestazioni, coordinata e promossa in Italia da Assobiotec-Federchimica. Cattani (Farmindustria) il 45% dei farmaci in sviluppo è biotech
Dal 25 settembre al 1° ottobre si svolge la 11ma edizione della Biotech Week, una settimana di eventi e manifestazioni, coordinata e promossa in Italia da Assobiotec-Federchimica, che ha l’obiettivo di raccontare un metasettore con oltre ottanta appuntamenti gratuiti fra iniziative online, onsite e ibride. Sono previsti anche laboratori per bambini, visite guidate e virtuali nei centri di ricerca e nelle imprese dove si fa innovazione, incontri per approfondire tematiche di attualità, seminari e tanto altro per pubblici di tutte le età. E a chiudere la manifestazione, l’11 ottobre a Roma, ci sarà “Meet the future: le nuove frontiere del biotech”.
Assobiotec: importanti conoscenza e divulgazione delle biotecnologie
L’iniziativa si rivolge principalmente ai giovani e vuole essere un momento di riflessione su alcune delle leve abilitanti per lo sviluppo delle biotecnologie a livello Paese: la formazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo delle startup. Sarà un’occasione per confrontarsi e riflettere su questi argomenti anche in vista del lancio del Piano Nazionale per le Biotecnologie recentemente annunciato dal Ministro Urso che è atteso in presenza.
“Il tema della conoscenza e della divulgazione sulle biotecnologie è oggi, forse più che in passato, un elemento di particolare importanza. La società civile, i giovani, le Istituzioni, i decisori devono comprendere il valore di queste tecnologie perché sono parte della vita quotidiana di tutti noi e rappresentano la frontiera su cui la ricerca, sta oggi puntando, a livello mondiale, per consentire una crescita e uno sviluppo delle economie, che sia sostenibile; per garantire cure risolutive a malattie che ancora non hanno risposta terapeutica; per produrre meglio, con meno in agricoltura ma anche per rispondere alle richieste di “ridurre, riusare, riciclare” che l’economia circolare pone al centro del suo paradigma - ricorda Fabrizio Greco Presidente di Assobiotec-Federchimica che aggiunge – Dal 2013 la Biotech week italiana si è distinta, a livello europeo, per numero di eventi in programma. Un traguardo per il quale ringraziamo i tanti partner che hanno voluto partecipare all’iniziativa. Un grazie anche alle Istituzioni, con particolare riferimento al Senato della Repubblica e alla Camera dei deputati, che hanno confermato, anche quest’anno, il patrocinio alla manifestazione”.
Cattani: 45% dei farmaci in sviluppo nel mondo è di origine biotecnologica
“Il 45% dei 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo è di origine biotecnologica e una percentuale analoga si riscontra per gli studi clinici in Italia. Una quota destinata a crescere nel futuro”, dichiara Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, in occasione della Biotech week 2023. “Il numero di Next Generation Therapeutics – che includono terapie geniche, cellulari somatiche, di ingegneria tissutale – in sviluppo a livello globale è cresciuto del 20% all’anno dal 2017 al 2022. Farmaci e vaccini che, insieme a quelli di sintesi chimica, costituiscono una pipeline innovativa molto vitale e sono fondamentali per la domanda di salute dei cittadini, la crescita economica e la sicurezza nazionale. L’innovazione dell’industria farmaceutica sta vivendo un momento di grande accelerazione, anche grazie al contributo che la digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale offrono ai ricercatori così da raggiungere traguardi importanti per un numero sempre maggiore di patologie. Con un contesto attrattivo per gli investimenti e regole adatte alla tutela della proprietà intellettuale e alla rapidità dell’innovazione, l’Italia e l’Europa potranno beneficiare di una parte importante degli ingenti investimenti in R&S - 1.600 miliardi di dollari - che le aziende farmaceutiche realizzeranno nel mondo tra il 2023 e il 2028. Il più grande investimento a livello internazionale per migliorare la salute dei pazienti e per recuperare un gap competitivo che ci vede ancora indietro soprattutto rispetto a USA e Cina”.
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