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16 Ottobre 2024Il rinnovo della Convenzione e del contratto nazionale dei farmacisti dipendenti, poi la scadenza della sperimentazione della farmacia dei servizi e la legge Bilancio 2025 sono le sfide che attendono le farmacie in chiusura di anno. Ne abbiamo parlato con Marco Cossolo presidente nazionale di Federfarma
La fine del 2024 segna per le farmacie italiane diverse scadenze importanti del processo di trasformazione in corso verso una sempre maggiore integrazione con il Servizio sanitario nazionale: da una parte il rinnovo della Convenzione dall’altra quello del contratto nazionale dei farmacisti dipendenti, e poi la scadenza della sperimentazione della farmacia dei servizi e la legge Bilancio 2025, per citare le più importanti. Ne abbiamo parlato con il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo per comprendere meglio il contesto e aver un riscontro diretto sullo stato attuale delle discussioni in corso.
La farmacia, ricorda Cossolo, “è sempre stata inserita nel Servizio Sanitario Nazionale” fin dalla sua istituzione. “La legge 833 (che istituisce il Ssn, ndr.), tutte le modifiche successive, fino alla legge 502 del 1992, sono normative che hanno stabilito che il servizio farmaceutico venga svolto attraverso le farmacie, pubbliche e private, convenzionate quindi, come parte del Servizio Sanitario Nazionale”.
Ma poiché il “mondo evolve, alle farmacie sono stati affidati compiti diversi, anche con modalità diverse di erogazione dei servizi. Tra i modi diversi di svolgere il proprio servizio la legge 69 del 2009, ha stabilito che la farmacia, oltre a dispensare il farmaco, potesse offrire determinati tipi di servizi”.
Una legge, sottolinea Cossolo “che ha attraversato con successo e con condivisione tutto l'arco parlamentare. Inizia con il ministro Turco, passa sotto il ministro Fazio, viene finanziata sotto il governo Gentiloni, confermata dai governi Conte 1 e 2, Draghi e ora dal governo Meloni. Questo dimostra una continuità trasversale di intenti. La legge attribuisce ruoli diversi alla farmacia e stabilisce che questi ruoli vengano normati e sperimentati. Nel 2010, il ministro Grillo ha poi definito le regole per attuare la sperimentazione e per la quale vengono previsti diversi finanziamenti”.
I criteri e le regole con cui erogare i servizi in farmacia, “come indicato dalla legge 502 – sottolinea Cossolo - vanno definiti nella Convenzione e il nuovo atto di indirizzo prevede esattamente questo, cioè che vengano definiti questi criteri. Stiamo discutendo e sono fiducioso che ragionevolmente, al massimo entro il primo semestre dell'anno 2025, verranno definiti questi criteri. Parallelamente si andrà avanti con il processo di integrazione che, tra l'altro, è previsto anche nel decreto ministeriale 77 su cui il governo attuale sta facendo integrazioni, modifiche, decreti attuativi che definiranno le regole. Questo è un percorso naturale tracciato da tempo già con il governo Draghi, che coerentemente questo governo sta portando avanti in modo anche proficuo”.
La fine del 2024 segna anche il termine della sperimentazione della farmacia dei servizi, una scadenza a cui, come ricordato recentemente, durante un incontro sulla farmacia dei servizi, da Achille Iachino direttore generale dei dispostivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute, “bisogna arrivare preparati grazie alla consapevolezza di quanto ha portato un reale vantaggio alla società. Ciò che sappiamo è che non si torna indietro, ma nel contempo non si deve dare nulla per scontato. Una prima valutazione denota che il rapporto costi benefici è largamente sbilanciato verso i benefici”.
Un altro tavolo di trattativa aperto è quello del rinnovo del contratto nazionale dei farmacisti che operano nelle farmacie private su cui Cossolo conferma la volontà “di Federfarma di arrivare a un accordo in tempi brevi”. Ma aggiunge che “c’è un problema di appetibilità della professione, che non è solo un problema di carattere economico, ma anche di qualità della vita ed è un problema anche di grosso cambiamento che il ruolo della farmacia ha avuto ultimamente. Ci sono, secondo me, anche troppi lavori non da farmacista fatti fare al farmacista, e forse è anche questo che pesa sulla qualità della vita dei colleghi e sul fatto che si trovino oberati di lavoro”.
Va verificata, precisa Cossolo, “ovviamente un'integrazione dei compensi per rendere più appetibile la professione, ma l'aumento contrattuale deve essere sostenibile e la sostenibilità è facilmente verificabile basta guardare i conti.”
Infine, la nuova legge di Bilancio, su cui si gioca la partita delle risorse per la sanità. “Federfarma – conclude Cossolo – auspica un adeguato finanziamento per garantire il diritto alla salute dei cittadini, e tra questo il diritto di accesso al farmaco”.
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