Tamponi rapidi in autodiagnosi, Davide Petrosillo: decisione avventata, non tutela la salute pubblica
La decisione di mettere i tamponi per le autoanalisi in vendita ovunque, è "una decisione avventata, che non tutela la salute pubblica"
La scelta di porre in vendita ovunque i tamponi per le autoanalisi per l'infezione da Sars-Cov2, è "una decisione avventata, che non tutela la salute pubblica". Lo afferma Davide Petrosillo, segretario della Federazione degli Ordini della Lombardia in un suo intervento sulla rivista Puntoeffe (n. 7/2021).
Tamponi rapidi in farmacia: un servizio che richiede impegno
Petrosillo sottolinea che l'esecuzione di tamponi rapidi in farmacia è un «servizio che richiede un certo impegno, in termini di organizzazione degli spazi, delle agende di prenotazione e dei dispositivi di protezione individuale, sia in termini di preparazione professionale». E aggiunge che «senz'altro, la parte più importante è quella da dedicare al dialogo con l'assistito, ossia somministrare un questionario al fine di escludere che il paziente abbia sintomi respiratori o febbre superiore a 37,5; valutare se ha avuto un contatto con un soggetto positivo e in caso affermativo valutare se si tratta di un contatto stretto; e infine, in caso di esito positivo al tampone, comunicare all'assistito come deve comportarsi e procedere alla tracciatura degli esiti».
«Da quando ho attivato il servizio - racconta Petrosillo - mi è capitato di vedere di tutto: persone che a poche ore dal contatto sospetto sono già convinte che abbia un senso effettuare il tampone, altre che sono ancora in isolamento e si presentano in farmacia chiedendo un tampone perché non hanno più sintomi e vogliono vedere un parente, altre che confondono il test sierologico con il tampone rapido e così via. In questi frangenti, come sempre e come per molto altro, adempiamo al nostro impegno, mettendo in campo le capacità e il nostro ruolo di educatori sanitari e, così, tramite l'ascolto e il dialogo con l'assistito spieghiamo come evitare comportamenti che possono contribuire alla diffusione del virus».
Che senso ha vendere ovunque test per autodiagnosi?
Da queste riflessioni la domanda: «Ma quale senso potrà mai avere mettere in vendita praticamente ovunque i tamponi rapidi per autoanalisi? Chi si incaricherà di spiegare alle persone che se effettuano il tampone con le tempistiche sbagliate quel tampone non ha nessun valore? Come possono effettuarlo con la certezza di evitare errori nel prelievo? Chi garantisce che eventuali positivi procederanno a sentire il loro medico di famiglia? Chi potrà impedire che una persona che pensa erroneamente di essere negativa diffonda l'infezione? Una cosa è certa - conclude - l'immissione in commercio di questi prodotti risponde in modo ineccepibile alle regole del mercato, ma nel quadro della pandemia, tutto ciò che senso ha?».
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A cura di Redazione Farmacista33
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