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29 Maggio 2021

Green Pass, sprint dall’Europa. Privacy, validità e vaccino in vacanza i nodi aperti: ecco le ipotesi


Sul Green pass nazionale arriva lo stop dal Garante della Privacy che frena sulle iniziative locali e solleva criticità dello strumento

Se, nelle prossime settimane, buona parte dell'Italia andrà verso la zona bianca, sono allo studio modalità che possano permettere un maggiore allentamento delle misure di contenimento. Centrale, nella strategia delle riaperture, è il Green pass, il certificato verde che deve attestare l'avvenuta vaccinazione, la guarigione da Covid-19 o un tampone negativo nelle ultime 48 ore. Nato soprattutto con l'idea di permettere gli spostamenti per ragioni turistiche tra regioni, sta vedendo in realtà un allargamento del proprio utilizzo: accanto alle casistiche già delineate nel decreto Riaperture bis, per la partecipazione a matrimoni e cerimonie, tra le ipotesi che circolano c'è anche un uso per le discoteche, in modo da consentirne la riapertura. Intanto, mentre l'Europa fa passi in avanti, a livello locale, a fronte di qualche tentativo di regione di bruciare le tappe, arriva lo stop dal Garante della Privacy, che fin da subito aveva acceso i riflettori sulle criticità dello strumento.

Passi avanti sul Green Pass europeo. Nodo validità dopo prima dose

In merito al green pass europeo (Digital Green Certificate Europeo) si registrano passi avanti, dopo il primo ok del parlamento europeo di martedì: l'Italia, come si sa, ha già superato i test tecnici e sarà tra i primi dieci Paesi che rilasceranno il certificato che consentirà di viaggiare nell'area Schengen evitando le quarantene o ulteriori test. Secondo quanto aveva detto il premier Mario Draghi all'uscita dal consiglio europeo, tale documento potrebbe essere pronto a metà giugno. Anche se «ci sono ancora questioni aperte su cui si dovrà pronunciare l'Ema, in particolare sulla durata». La necessità è di avere un documento «unificato e sicuro, a prova di contraffazioni e non discriminatorio, che garantisca l'interoperabilità tra i diversi paesi e il rispetto della privacy», nel rispetto dei criteri fissati dalla Commissione europea che ne ha deciso l'introduzione. Le tecnologie utilizzate sono quelle del QR Code, su smartphone o in modo cartaceo, e la firma digitale, rilasciata dalla autorità nazionale. Per la piattaforma, per quanto riguarda l'Italia, sono al lavoro Sogei e ministero della salute. Ma, tra gli aspetti al centro del dibattito, c'è la validità del certificato a partire dal 15esimo giorno dopo la prima dose. La misura è stata inserita dall'Italia nel decreto riaperture bis, ma la discussione è ancora aperta e non è scontato che venga confermata a livello europeo. Nel qual caso, occorrerà valutare una armonizzazione delle norme italiane.

Fughe in avanti dalle Regioni: il Garante Privacy frena

Sul fronte nazionale, intanto, si registra un nuovo intervento del Garante della Privacy che mette un freno alle iniziative locali. L'avvertimento formale, questa volta, è stato indirizzato alla Campania: "il sistema di certificazione di avvenuta vaccinazione, guarigione o negatività - promosso dalla Regione come condizione necessaria per la fruizione di innumerevoli servizi come quelli turistici, alberghieri, di wedding, trasporti e spettacoli - viola la normativa sulla privacy. Il sistema è previsto da un'ordinanza del Presidente della Campania che demanda all'Unità di crisi regionale la definizione delle modalità operative e la distribuzione di smart card su cui saranno registrati i pass Covid regionali. Disposizioni di questa natura, che condizionano diritti e libertà personali sono ammissibili, infatti, solo se previsti da una idonea normativa nazionale e non da un'ordinanza regionale. Mentre tale ordinanza travalica le stesse indicazioni del cosiddetto "Decreto riaperture" - che già presentava specifiche criticità già segnalate dall'Autorità al Governo - introducendo l'esibizione del green pass come ulteriore condizione alla mobilità e all'accesso a servizi di base. L'ordinanza introduce, inoltre, l'utilizzo di smart card come "sistema di rilascio di certificazione di avvenuta vaccinazione" senza specificare la titolarità del trattamento, chi può accedere e usare le informazioni, chi può controllare la validità e l'autenticità delle certificazioni. L'Autorità, pertanto, rimarca che progetti come quello campano introducono sistemi di rilascio e di verifica della vaccinazione difformi da quelli individuati a livello nazionale e, soprattutto, che mettono a rischio la stessa interoperabilità delle certificazioni a livello nazionale ed europeo, in contrasto proprio con la finalità di agevolare la libera circolazione all'interno dell'Unione Europea durante la pandemia di Covid-19".

Nuove aperture: tra le ipotesi allargamento dell'utilizzo del Green Pass

Il green Pass, a ogni modo, è un elemento centrale anche nella discussione in corso tra Governo e Regioni nella direzione di un maggiore allentamento delle misure di contenimento, nelle zone bianche, e di una anticipazione di alcune riaperture di attività. L'idea che sta circolando è quella di accompagnare gli allentamenti a un allargamento delle casistiche nelle quali possa essere richiesto il Green Pass. Già con il decreto Riaperture il suo utilizzo è stato indicato anche per la partecipazione alle cerimonie civili o religiose. Ma si pensa che possa essere utile nelle ipotesi di riapertura delle discoteche.

Portabilità del vaccino in vacanza: si valutano strade. Ma servono più vaccinatori abilitati

Sul fronte invece della portabilità del vaccino e della possibilità di farlo in vacanza, continua la discussione, anche se da parte governativa vengono messe in rilievo, in più occasioni, le ragioni del no. Se, da un lato, pesa meno l'interoperabilità dei sistemi informatici regionali - per Sogei le informazioni sulla vaccinazione sono legate alla tessera sanitaria e pertanto accessibili -, a ostare c'è il tema dell'efficienza vaccinale di alcune regioni e della necessità di gestire picchi nei flussi dei cittadini, anche attraverso un adeguato numero di operatori sanitari abilitati alle vaccinazioni.

Francesca Giani

TAG: VACCINAZIONE, PRIVACY, GREEN PASS

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