Green Pass, Europa verso nuove regole sulla validità. C’è l’ipotesi 9 mesi
La Commissione Eu studia nuove raccomandazioni per aggiornare le linee guida sul green pass, a cominciare dalla sua validità, l'ipotesi è di fissarla a 9 mesi
La Commissione europea sta valutando nuove raccomandazioni per aggiornare le linee guida sul green pass, l'Eu Digital Covid Certificate, a cominciare dalla sua validità, l'ipotesi è di fissarla a 9 mesi, all'uso per i viaggi dentro e fuori l'Ue. Non è ancora stato fissato quando saranno emanate le nuove raccomandazioni che comunque non saranno vincolanti per i Paesi membri. Potrebbero arrivare già mercoledì, in ogni caso «sarà in questa settimana», come ha detto una portavoce dell'esecutivo Ue nel corso del briefing quotidiano.
Conta lo stato di vaccinato, guarito o testato con tampone
L'ipotesi che circola è che l'Ue aggiornerà le linee guida basandosi più sul soggetto che sulla regione di provenienza. Quindi sullo stato di vaccinato, guarito o testato con tampone, di chi viaggia dentro e fuori l'Unione. Inoltre, non si escludono che le raccomandazioni pongano a nove mesi la scadenza del Green Pass per chi ha fatto due dosi. La scadenza del documento al momento non è prevista nel regolamento europeo entrato in vigore il 1° luglio 2020. L'Europa si è limitata a stabilire la durata annuale del regolamento, che però fra qualche mese sarà quasi certamente prorogata.
Kyriakides: evitare frammentazione, fondamentale forte coordinamento
«Numerose persone in tutta l'Ue, giovani e meno giovani, si sarebbero trovate in una situazione molto peggiore se non fosse stato per il lancio record dei programmi di vaccinazione contro il Covid-19 - ha detto Stella Kyriakides commissaria europea alla Salute, intervenendo al Parlamento europeo - ma ora stiamo affrontando una pandemia guidata principalmente dai non vaccinati». «Molti Stati membri - ha aggiunto - hanno iniziato a reintrodurre alcune misure restrittive, facendo spesso affidamento al Green pass per consentire l'accesso sicuro alle aree pubbliche. Dobbiamo evitare la frammentazione, è fondamentale un forte coordinamento. Per questo motivo stiamo preparando un aggiornamento delle Raccomandazioni del Consiglio relative alla libera circolazione nell'Ue. Anche se abbiamo compiuto i nostri massimi sforzi da inizio pandemia, non possiamo però imporre il coordinamento in un'area in cui la competenza spetta esclusivamente agli Stati membri».
Ricoveri: in Germania si pensa al triage, Francia ancora stabile
In Germania la cancelliera Angela Merkel ha affermato che le misure anti-Covid attuali in Germania «non sono sufficienti» per fronteggiare la gravità della pandemia e «neanche la regolamentazione che esclude da parte della vita pubblica i non vaccinati sarà sufficiente». In alcune aree del paese si rischia di dover ricorrere al triage in corsia. Secondo il presidente della Camera dei medici regionale, Erik Bodendieck, se la situazione non cambia, bisognerà pensare a decidere chi debba essere trattato e chi no.
L'Austria da mezzanotte è in lockdown, per la quarta volta dall'inizio della pandemia. I residenti potranno sciare, perché lo sci è ritenuta un'attività motoria, ma solo se vaccinati e guariti e con mascherina Ffp2 sugli impianti di risalita. Restano aperte anche le scuole, ma i genitori potranno tenere i figli a casa se lo desiderano. Ancora migliaia di no-vax sono scesi in strada in varie città del Paese per manifestare contro i provvedimenti del governo, ma soprattutto contro l'obbligo vaccinale che scatta a febbraio. Ma nel fine settimana si sono formate code davanti agli hub.
A Parigi, riferisce il capo del consorzio responsabile degli ospedali pubblici parigini (AP-HP) Martin Hirsch, il numero di pazienti da Covid-19 ricoverati in terapia intensiva è "relativamente stabile" e le eventuali conseguenze della quinta ondata sugli ospedali non sono attese prima di "fine dicembre o gennaio".
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A cura di Redazione Farmacista33
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