Pnrr, Speranza: sanità più prossima a cittadini. Farmacia luogo di primo contatto Ssn
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alla Commissione Affari Sociali in merito al tema della riforma dell'assistenza sanitaria territoriale nell'ambito del Pnrr
Una sanità più vicina alle persone e con radici nel territorio è la prima scelta da compiere con riforme e investimenti. Le Case della Comunità saranno il "cuore della rete territoriale" gli studi dei medici di famiglia "saranno gli spoke delle case della comunità hub" e, "nel modello della sanità di prossimità l'idea della farmacia dei servizi, come luogo di primo contatto tra cittadino e Ssn, è fondamentale. Su questo tema dobbiamo insistere". Questi alcuni messaggi lanciati dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in audizione alla Commissione Affari Sociali in merito al tema della riforma dell'assistenza sanitaria territoriale nell'ambito del Pnrr.
Sanità dei territori: casa di comunità, studio medico e farmacia dei servizi come primo contatto Ssn
«La nostra scelta di fondo è ripartire dai territori, dai bisogni delle persone e dai bisogni di salute che le comunità esprimono e da queste esigenze far discendere obiettivi, modelli organizzativi e la spesa necessaria - ha detto il ministro. - Una sanità più vicina alle persone con radici nei territori, è la prima scelta che compiamo e per raggiungere questo obiettivo servono riforme e investimenti» ha aggiunto tracciando poi una geografia dell'assistenza territoriale: «Le case della comunità sono il cuore della nostra nuova rete territoriale: hanno l'obiettivo strategico della presa in carico della comunità di riferimento con una equipe con medici, pediatri e infermieri. Si realizzerà una casa di comunità hub ogni 40-50mila abitanti con assistenza medica e infermieristica, e gli studi dei medici di medicina generale che saranno spoke delle case di comunità. L'obiettivo è entro il 2026 portare l'assistenza domiciliare al 10% per gli over 65». E ha sottolineato l'importanza della telemedicina «sulla quale investiamo 1 miliardo di euro». E ha aggiunto: «Nel modello della sanità di prossimità l'idea della farmacia dei servizi, come luogo di primo contatto tra cittadino e Ssn, è fondamentale. Su questo tema dobbiamo insistere».
Speranza: pandemia ha limiti e difficoltà già esistenti
«Il piano inviato alla Commissione europea è scaturito da un'analisi di contesto che ha evidenziato alcuni limiti e difficoltà del nostro servizio sanitario nazionale che non nascono col Covid. La pandemia ha reso ancora più evidenti almeno tre limiti già preesistenti: il ritardo accumulato nell'adeguare il nostro Ssn a un mutato contesto demografico ed epidemiologico, il deficit digitale della sanità italiana e la crescita della disuguaglianza di accesso ai Livelli essenziali di assistenza» ha spiegato Speranza. «Siamo un Paese che invecchia e si ammala di più - ha aggiunto il ministro - ed ecco perché c'è stata un'esplosione delle malattie croniche» che ha avuto come effetto quello di «sviluppare una pressione significativa sugli ospedali. Il tutto è avvenuto durante una troppo lunga stagione di tagli che indeboliva il radicamento della nostra sanità territoriale».
Nuove risorse aggiuntive per il Mezzogiorno: 625 milioni in più
Speranza ha annunciato anche un aumento delle risorse disponibili per la sanità: «Annuncio in questa sede un'importante novità che considero molto rilevante per il futuro del nostro Ssn. Grazie ad una collaborazione proficua con il ministro per la Coesione Mara Carfagna si aggiungeranno altre risorse, sempre di matrice europea: circa 625 milioni. L'Italia per la prima volta nella sua storia avrà finanziato dalla Commissione europea un piano operativo nazionale salute: si tratta di 625 milioni per la sanità del nostro Mezzogiorno». Questi fondi per il Piano operativo nazionale salute «si vanno ad aggiungere ai fondi per la salute del Pnrr». Obiettivo delle risorse aggiuntive è «contrastare la povertà sanitaria nelle 7 Regioni del Sud che hanno maggiori difficoltà ad erogare le prestazioni di assistenza, soprattutto alle fasce più vulnerabili», ha aggiunto il ministro illustrando il Piano Nazionale rivolto alle Regioni meridionali, articolato su 4 priorità di intervento.
Entro il 30 giugno la riforma dell'assistenza territoriale
«Il 30 giugno è la scadenza per approvare la riforma dell'assistenza territoriale. Contiamo in questi giorni di inviare tutta la documentazione alla conferenza Stato-Regioni. Siamo nei tempi per centrare questo obiettivo strategico» ha affermato il ministro. Il Piano nazionale, ha spiegato Speranza, dovrà «rendere più equo l'accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari mediante una presa in carico proattiva delle persone e dei gruppi della popolazione con maggiore vulnerabilità». E infine la sanita digitale: «È la chiave del nostro futuro per il rilancio del Ssn nell'ambito del Pnrr, contribuendo a ridurre i divari territoriali. Sarà realizzata piattaforma nazionale di telemedicina e ci sarà l'attivazione di servizi di telemedicina a livello regionale».
TAG:MINISTERO DELLA SALUTE, COMMISSIONE AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA, CURE TERRITORIALI, ROBERTO SPERANZA, FARMACISTA
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A cura di Redazione Farmacista33
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