Ricette false in farmacia. Smantellato traffico di oppiacei: danno a Ssn da 2,5 milioni di euro
Bloccato traffico illecito stupefacenti grazie alla segnalazione di un titolare di farmacia che aveva ricevuto diversi ordini di ordini di farmaci oppiacei
Ammonta a due milioni e mezzo di euro il danno al Ssn stimato dai Carabinieri che hanno smantellato un'organizzazione criminale che tramite ricette prescritte a pazienti ignari, ritiravano nelle farmacie farmaci oppiacei (ossicodone e tramadolo) destinati allo spaccio. L'operazione è scattata grazie alla segnalazione di un titolare di farmacia di Monza che aveva ritenuto sospetti i diversi ordini di farmaci oppiacei ricevuti: una decina di confezioni per un totale di oltre un centinaio di compresse di antidolorifici. In seguito alla segnalazione c'è stato un fermo nei confronti di un cittadino egiziano, da cui è scattata l'operazione.
Il modus operandi per ritirare i farmaci in farmacia
Nel traffico illecito sono coinvolti un medico italiano che faceva le prescrizioni, selezionando pazienti con patologie compatibili con la terapia del dolore con oppiacei e muniti di codice di esenzione e 11 cittadini egiziani. I pazienti erano selezioni anche in base al cognome con assonanze arabe e il luogo di residenza che non doveva essere troppo distante, così da non far sorgere sospetti nei farmacisti. Una nota dei Carabinieri spiega che le prescrizioni venivano fatte a nome di pazienti realmente malati ma ignari; quindi, i farmaci venivano ritirati a costo zero, venendo rimborsati dal Ssn. Documentati 2.500.000 € di danni in quattro anni". In circa 4 anni sono stati immessi nello spaccio circa 28.000 confezioni di oppiacei indebitamente acquisite (15.000 ossicodone e 13.000 tramadolo), mentre il compenso per il medico poteva raggiungere anche i 600 euro per una singola prestazione relativa al rilascio di ricette, che in più occasioni superava le 200 unità.
I Carabinieri sono intervenuti in diversi Comuni della zona e hanno dato esecuzione a un'ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica, "nei confronti di 12 individui, un medico di nazionalità italiana, già sottoposto agli arresti domiciliari per fatti analoghi, e 11 individui egiziani, indagati a vario titolo per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, prescrizioni abusive, associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato o della Pubblica Amministrazione, nello specifico al SSN, falsità ideologica in certificati commessa da persona esercente servizio di pubblica necessità, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, esercizio abusivo di una professione, commercio o somministrazione di medicinali guasti o imperfetti".
Carabinieri: preziosa collaborazione con farmacie
"Il quadro probatorio - spiega il Comando dei Carabinieri di Monza e Brianza - è stato arricchito dalla preziosa collaborazione fornita agli inquirenti da enti esterni ovvero: ARIA della Regione Lombardia, che forniva i dati utili a individuare tutte le prescrizioni e relative scansioni dei farmaci attenzionati; F-Lombarda, Federfarma, Farma Co.M., che inoltravano alla polizia giudiziaria svariate segnalazioni delle farmacie associate riguardanti prescrizioni sospette; ATS Brianza, che forniva dettagli normativi/regolamentari sulle modalità di rimborso dei farmaci da parte del SSN; NAS Milano, che fungeva da raccordo tra alcuni degli enti di cui sopra e la P.G. operante, fornendo inoltre utili spunti investigativi su come acquisire i dati necessari per verificare le irregolarità in merito alle prescrizioni dei farmaci" .
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A cura di Redazione Farmacista33
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