Servizi in farmacia. Dopo vaccini e tamponi si pensa a Pcr test. Mandelli: farmacisti protagonisti della prossimità
Si è svolto oggi a Roma presso il Centro studi americani, l'incontro "Cura e prevenzione del Covid-19: orizzonte 2023" organizzato da Edra con il supporto incondizionato di AstraZeneca
La possibilità di effettuare vaccini e tamponi e usare il pungi-dito (per il prelievo di sangue capillare) sono "pietre miliari che hanno permesso di reinventare il ruolo del farmacista" a cui si potrebbe aggiungere la possibilità di fare il PCR test (test della proteina C-reattiva) per "promuovere un uso più appropriato dell'antibiotico". "Aumentando le proprie competenze sanitarie, il farmacista, che è sempre il dominus della dispensazione del farmaco, è in grado di essere protagonista anche della sanità di prossimità". È quanto affermato da Andrea Mandelli, presidente della Fofi, intervenuto all'incontro "Cura e prevenzione del Covid-19: orizzonte 2023" che si è svolto oggi a Roma presso il Centro studi americani, organizzato da Edra con il supporto incondizionato di AstraZeneca.
Mandelli: ci sono 50.000 farmacisti abilitati a vaccinare
"L'emendamento sui vaccini, l'emendamento sui tamponi e un terzo emendamento sui pungidito, sono pietre miliari che hanno permesso di reinventare un ruolo del farmacista secondo quando già delineato nel 2005: un farmacista in grado di essere protagonista della prossimità - ha detto Mandelli -. Tanti sono stati i ruoli importanti rivestiti in questi tre anni dai farmacisti. Abbiamo fatto il gel idroalcolici quando i gel non c'erano, abbiamo calmierato il mercato dei prodotti Covid, abbiamo raccolto casa per casa le bombole con carabinieri del Nas, abbiamo messo a disposizione delle mascherine riconfezionandole quando non c'erano. Ma c'è un passaggio ancora ancora più importante: siamo riusciti dalla mattina alla sera a tramutare messaggi sms o whatsapp in ricette mediche, cioè prestazioni rimborsate dal SSn riconosciute sotto il profilo economico dal Servizio sanitario nazionale. E tutte le farmacie in Italia si sono messe a disposizione. Un altro step importante, infine, è stata la possibilità di distribuire tramite le farmacie il farmaco che curava il Covid". E infine la somministrazione dei vaccini: "Attualmentete ci sono 50.000 farmacisti che hanno frequentato, nonostante l'ampliamento degli orari di apertura delle farmacie, con profitto il corso Fofi Iss che abilita a vaccinare i cittadini" ha sottolineato Mandelli.
Fare la PCR in farmacia per un uso più appropriato degli antibiotici
Mandelli ha evidenziato come la categoria dei farmacisti "non solo ha capito che il suo futuro doveva cambiare ma si è messa in gioco e si è spesa". E ha tracciato le prospettive del futuro prossimo: "Ci sono ancora molte cose che vorremmo e potremmo fare, se vogliamo riprogettare la prossimità, ma sicuramente abbiamo bisogno che si investa in maniera più risoluta sulle farmacie e sul personale che vi lavora. Abbiamo bisogno che tutti i farmaci tornino nella facoltà della dispensazione del medico di medicina generale e del farmacista, e quindi anche ragionare in maniera nuova per remunerare il farmacista. Stiamo già ragionando col ministro Schillaci su una stagione nuova e c'è una disponibilità reale per un percorso comune per cambiare la prossimità. Si lavora a un grande progetto col ministero della Salute per far sì che in farmacia si possa fare la PCR, sempre grazie al terzo emendamento. Fare la PCR in farmacia significa riuscire a mettere un argine all'antibiotico-resistenza con un uso più appropriato dell'antibiotico".
L'Italia è pronta per nuove pandemie?
"La lezione del Covid-19 - ha detto Beatrice Lorenzin coordinatrice Health & Science Bridge - è che se non si riesce a sostenere il Fondo sanitario nazionale, anche le politiche emergenziali arrivano tardi". Dello stesso parere Sandra Zampa ex sottosegretario alla Salute: "Se c'è una lezione che dovremmo avere imparato è prepararci e finanziare interventi e sanità. Servivano un avvio tempestivo della formazione dei medici di famiglia, un ripensamento dell'organizzazione dell'ospedale in funzione della riforma territoriale".
In Lombardia è nata l'Agenzia anti-pandemie che come ha spiegato Andrea Gori Direttore Malattie Infettive Policlinico di Milano Ospedale Sacco "è uno strumento per sfruttare elementi positivi nella gestione del Covid-19 e migliorare aspetti critici e si basa su tre pilastri. Il primo sono gli strumenti diagnostici rapidi. A inizio pandemia non c'erano tamponi e le diagnosi cliniche si facevano nell' incertezza; abbiamo avuto un vaccino in 1 anno e 8 mesi grazie a tecnologie innovative che apriranno la strada per vaccini a mRNA contro tumori e batteri resistenti. Secondo pilastro, vorremmo avere strumenti per sorvegliare fenomeni epidemici come l'antibiotico-resistenza: in collaborazione con gli atenei regionali intendiamo sviluppare nuove strategie tecnologiche per modelli di sorveglianza moderni, sistemi di alert, che ci aiutino mesi prima che la pandemia eventuale esploda. Infine, l'agenzia sorveglierà gli interventi posti in atto da Asl e ospedali, per elaborare politiche di stewardship». A livello internazionale, Stefano Vella commissario area HIV Università Cattolica Roma cita due importanti novità cui l'Italia partecipa: Foresight del Centro di controllo delle malattie europee ECDC per disegnare scenari di evitamento dello tsunami pandemico e il Pandemic Fund di cooperazione tra paesi che si vogliono "preparare": «Il Covid-19 non è un unicum, di spillover ne sono successi tanti nel XX secolo. La lezione in prospettiva è anche saper capire il valore di certe spese, includendo l'innovazione, tra farmaci e medical device».
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