Gestione del dolore, toolkit per i farmacisti: ecco i profili dei pazienti e gli strumenti per assisterli
Pubblicato il documento Fip sulla gestione del dolore in farmacia. Ecco i profili dei pazienti e gli strumenti per assisterli
La profilazione della tipologia di paziente con dolore, gli strumenti e le strategie per riconoscerlo e gestirlo al banco fanno parte di un toolkit reso disponibile per tutti i farmacisti dalla Federazione farmaceutica internazionale (Fip). Il documento, "Enabling people-centred personalised care of pain in pharmacy" ha come tema centrale la gestione del dolore da parte dei farmacisti è frutto di una tavola rotonda internazionale e individua i profili dei pazienti che necessitano di supporto nella gestione del dolore e quali strategie i farmacisti possono applicare.
I cinque profili dei pazienti di fronte al dolore
Il Global pain index (Gpi) è una misura globale del dolore che definisce come lo vivono i malati, come influisce sulla loro vita quotidiana e come si sentono. Nella quarta edizione, il Gpi 4, attraverso un sondaggio online inviato a 19.000 persone provenienti da 19 paesi che hanno partecipato allo studio, è emerso che molte persone ritardano le cure per alleviare il dolore, sopportando sofferenze inutili. Nel toolkit della Fip sono stati individuati cinque profili in base a come i pazienti descrivono il dolore, come influenza la loro vita e la loro propensione a parlarne. La profilazione aiuta, infatti, il farmacista a identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di soffrire di dolore cronico o complicazioni e, in particolare, identificare chi ha maggiori probabilità di sviluppare una dipendenza da oppioidi. Ecco i cinque profili: 1. "Il dolore è fuori controllo": il dolore influisce sulla qualità della vita delle persone e sulla loro salute mentale. Sono aperti a condividere le loro preoccupazioni e a chiedere aiuto; 2. "Il dolore è un segnale": il dolore li rende infelici, sono pronti a trattarlo poiché vedono il dolore come un segnale di avvertimento. Sono a loro agio nel parlarne con gli operatori sanitari; 3. "Il dolore fa paura": il dolore causa ansia e spesso aspettano prima di decidere di curarlo; 4. "Il dolore è vita": questi pazienti fanno uno sforzo consapevole per gestire la loro salute e il loro benessere e il dolore ha un impatto minimo o nullo sulla loro routine quotidiana e sulla qualità della vita. È meno probabile che chiedano aiuto, a meno che non sia necessario; 5. "Quale dolore?": i pazienti adattano la loro routine quotidiana al dolore ma non lasciano che influisca sulla loro vita. Di solito nascondono la sofferenza e si sentono a disagio nel condividere le loro preoccupazioni e bisogni, specialmente quando riguarda tempo e costi.
Strumenti e strategie per riconoscere e gestire il dolore
Gli esperti hanno discusso i diversi tipi di strumenti e soluzioni che potrebbero essere utilizzati per aiutare i farmacisti a gestire il dolore dei pazienti. Sono state individuate due categorie di strumenti: quelli che valutano il dolore e quelli che aiutano a gestirlo. Gli strumenti che valutano il dolore sono quelli che potrebbero essere utilizzati per identificare il tipo e la gravità del dolore di cui soffre un paziente e, ad esempio, sono: • Pittogrammi: simboli visivi che rappresentano il livello di dolore aiutano i pazienti, soprattutto in caso di scarsa alfabetizzazione o barriere linguistiche, a descriverne la gravità; • Questionari: le domande servono a raccogliere rapidamente informazioni sul dolore del paziente e consentire una migliore assistenza; • Cartelle mediche elettroniche condivise: l'accesso alle cartelle cliniche e all'anamnesi del paziente può fornire al farmacista una migliore panoramica delle condizioni, della storia medica e dei trattamenti precedenti.
Invece, gli strumenti per la gestione del dolore supportano i farmacisti nella gestione dei loro pazienti. Per esempio: • Messaggi, App e piattaforme digitali: SMS e app che ricordano di assumere gli antidolorifici o prossimi appuntamenti medici, possono supportare i pazienti nell'aderire ai loro piani terapeutici. Inoltre, le piattaforme di social media possono essere utili per diffondere informazioni sanitarie accurate, ma potrebbero non essere utilizzati dalla popolazione anziana e non accessibili a chi ha un basso reddito; • Colloquio motivazionale: prevede domande a risposta aperta e ascolto attivo per una comprensione più profonda dei problemi di salute, dei bisogni e delle preferenze dei pazienti. In questo modo i farmacisti possono consentire ai pazienti di farsi carico della propria salute, apportare cambiamenti comportamentali positivi, prendere decisioni informate sulla gestione del proprio dolore per gestirlo in maniera più efficace.
Opportunità e sfide nella gestione del dolore in farmacia
Affinché un farmacista possa supportare il paziente nella gestione del dolore è stato evidenziato che sono necessarie: una adeguata formazione; la capacità di comunicare con termini semplici la natura del dolore, le opzioni di trattamento disponibili indicando rischi e benefici; avere delle linee guida chiare per garantire che i pazienti ricevano cure adeguate ma allo stesso tempo ridurre al minimo il rischio di dipendenza o overdose; supportare il farmacista nel ridurre lo stigma associato al dolore cronico aumentando la consapevolezza sulla necessità di una cura a tutto tondo; instaurare collaborazioni tra diversi professionisti.
Le sfide che il farmacista a banco incontra, però, conclude la Fip, non sono poche e riguardano una scarsa alfabetizzazione sanitaria del paziente; la mancanza di tempo durante il proprio turno di lavoro; fattori socieconomici che determinano l'accessibilità ai medicinali e una percezione della sofferenza come sintomo di debolezza; la natura soggettiva del dolore e la necessità di riconoscere, anche livello economico, il ruolo del farmacista nella gestione del dolore dei pazienti.
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A cura di Redazione Farmacista33
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