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17 Luglio 2024Per il Conasfa la proposta d’introduzione della figura di “assistente farmacista” va in direzione opposta a quella seguita dalla Fofi in questi anni, che mira a valorizzare il Farmacista in primis come professionista del farmaco

La farmacia dei servizi può decollare solo se si garantirà un servizio di alta qualità che può essere garantita solo formando i farmacisti e ampliando le loro competente e non introducendo figure meno qualificate. È l’intervento del Conasfa nel dibattito sull’ipotesi di introdurre la figura dell’Assistente farmacista su cui diverse voci della categoria ha espresso perplessità e preoccupazione, non ultimi i Presidenti degli Ordini dei Farmacisti di Messina e Roma.
Per il Conasfa la proposta andrebbe in “direzione opposta a quella seguita dalla Fofi in questi anni, che mira a valorizzare il Farmacista in primis come professionista del farmaco. Ricordiamo in tal senso – si legge in una nota - il progetto I-Mur volto a valorizzare l’attività svolta ogni giorno nelle Farmacie italiane dai Farmacisti per aumentare l’aderenza dei pazienti alle terapie; l’attività di farmacovigilanza, la ricognizione terapeutica. L’introduzione di nuovi servizi deve portare a un ampliamento delle competenze del Farmacista, non può essere causa dell’abbandono dell’importante attività svolta sul farmaco a tutela della salute dei cittadini”.
La farmacia dei servizi, scrive Conasfa, “può decollare solo se si garantirà un servizio di alta qualità. Questo significa formare i Farmacisti, non introdurre figure meno qualificate
“Se si vuole intervenire sul fenomeno della fuga dalla professione – sottolinea il Conasfa - vanno introdotte possibilità di crescita professionale e di carriera, vanno migliorate sensibilmente le condizioni retributive, bisogna andare incontro alla crescente domanda di flessibilità e conciliazione vita-lavoro, riconoscere il ruolo sanitario della professione, far svolgere l’aggiornamento durante gli orari di lavoro. Anche la rappresentatività all’interno degli organi apicali della Professione è un problema, la presenza di farmacisti non titolari spesso non corrisponde alla loro consistenza numerica. Conasfa auspica che le varie componenti della Professione si impegnino tutte assieme per superare l’attuale situazione senza cercare scorciatoie dannose per la Professione stessa e per i cittadini.”
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