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02 Luglio 2025Dai farmacisti di parafarmacia “vicinanza ai colleghi collaboratori che stanno lottando per il rinnovo del contratto di farmacista”. Gullotta (Fnpi) sottolinea che per valorizzare la farmacia si è indebolita la figura del farmacista
I farmacisti di parafarmacia esprimono vicinanza per i colleghi collaboratori delle farmacie che stanno protestando per il rinnovo del contratto nazionale e sostengono che la attuale situazione si “figlia di una gestione della professione errata”. A sottolinearlo è Davide Giuseppe Gullotta presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane che in una nota punta il dito contro la Fofi che “guarda solo agli interessi della Farmacia e non dei farmacisti”.
Secondo Gullotta gli interventi normativi che sono stati fatti sono andati "nella direzione di dare competenze al luogo, alle mura della farmacia, e non al professionista iscritto all'ordine” e la stessa normativa sulla Farmacia dei Servizi “si è rivolta solo al luogo, senza prevedere un giusto riconoscimento economico al professionista che effettua i servizi”.
E aggiunge che anche sulle nuove attività in carico ai farmacisti dipendenti “si è sempre stati attenti a specificare che è il luogo importante e nessun riconoscimento concreto è stato dato a chi indossa il camice bianco ed il caduceo”.
Gullotta ricorda che al farmacista di parafarmacia è stata negata la possibilità di fare i tamponi nel proprio esercizio controllato dall'ASL o di gestire esami in telemedicina nella propria parafarmacia: “Siffatta visione della professione danneggia tutti: è tutta la professione a perderci, non solo i farmacisti di parafarmacia”.
“Così facendo - conclude Gullotta - passa il concetto che non è importante il farmacista che applica gli elettrodi, non è importante il farmacista che assiste il cliente nell'autoanalisi del sangue, non è importante il farmacista che fa il tampone, sono importanti solo le mura della farmacia. Quindi, di conseguenza, il farmacista non merita neanche un trattamento economico supplementare per tutte queste nuove incombenze. Le rimostranze e le critiche che i farmacisti collaboratori stanno facendo oggi alla gestione della nostra professione, costituiscono un argomento ben noto per noi farmacisti di parafarmacia che, da anni, stiamo combattendo un sistema che non premia il professionista, un sistema nel quale pur soggetti a obblighi deontologici, ordinistici e pensionistici, non siamo liberi nell'esercizio della nostra professione”.
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