contratto di lavoro farmacisti
28 Ottobre 2025L'assemblea dei farmacisti del 27 ottobre ha confermato lo sciopero nazionale di 24 ore per il 6 novembre. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, punta a sollecitare Federfarma sul rinnovo del contratto collettivo scaduto ad agosto 2024

Confermato dall’assemblea del 27 ottobre indetta dai sindacati unitari a cui hanno partecipato 4 mila farmacisti l’astensione dal lavoro di 24 ore dei dipendenti delle farmacie private. Lo sciopero indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, segue l’esito negativo della procedura di raffreddamento e conciliazione svolta il 20 ottobre scorso, dopo la rottura del tavolo negoziale con Federfarma. “Incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro di giovedì 6 novembre i circa 60mila dipendenti delle farmacie private in tutta Italia, a sostegno del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, scaduto il 31 agosto 2024” annunciano le sigle in una nota.
Le sigle sottolineano l’indisponibilità da parte datoriale “a riconoscere alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti dai propri associati incrementi retributivi e soluzioni normative in linea con l’aumento del costo della vita, rispondenti alle caratteristiche professionali degli stessi e confacenti al contesto lavorativo nel quale operano”.
Ribadiscono inoltre di “aver sempre perseguito un confronto costruttivo, avanzando proposte concrete e sostenibili per un rinnovo contrattuale che garantisca: giusti adeguamenti salariali; migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; riconoscimento della professionalità, anche in relazione alla farmacia dei servizi; percorsi formativi volti a valorizzare le competenze del personale”. E invitano Federfarma a tornare al tavolo di trattativa “favorendo una rapida conclusione del negoziato” dimostrando di “voler tutelare farmaciste e farmacisti, collaboratrici e collaboratori delle farmacie private riconoscendo un rinnovo contrattuale che rispecchi il valore reale della professione”.
Le sigle fanno sapere di aver proclamato lo sciopero nel rispetto delle leggi e delle normative in essere: il 20 ottobre, il coordinamento nazionale unitario delle strutture, delle delegate e dei delegati Filcams, Fisascat e Uiltucs ha dato mandato alle segreterie nazionali di avviare la mobilitazione; la fase di confronto è proseguita il 27 ottobre con l’assemblea nazionale unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, partecipata da circa 4.000 farmaciste e farmacisti, che ha definito le ulteriori tappe della vertenza, con manifestazioni e presidi organizzati in tutta Italia.
Nella giornata del 6 novembre, come indicato dalla Commissione garanzia sciopero, al fine di garantire il diritto allo sciopero dei lavoratori e il diritto alla salute dei cittadini, le Parti sono chiamate a garantire le prestazioni indispensabili. In pratica, devono assicurare che restino attivi i servizi minimi essenziali, in misura non superiore mediamente al 50% delle prestazioni normalmente erogate e con l’impiego di una quota di personale non superiore mediamente a un terzo di quello abitualmente in servizio (articoli 2 e 13 della Legge 146/1990).
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