Integratori alimentari
08 Maggio 2025Uno studio condotto su oltre 200 persone di 71 anni di età, in media, ipotizza che i range raccomandati di cobalamina (vitamina B12), almeno tra gli anziani, non siano sufficienti a proteggere il cervello
Le attuali raccomandazioni dei livelli di vitamina B12 potrebbero non essere sufficienti a prevenire il declino cognitivo negli anziani. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata su Annals of Neurology da Alexandra Beaundry-Richard, dell’Università della California di San Francisco (USA), che ha mostrato un’associazione tra bassi livelli di vitamina B12 e diversi indici di declino cognitivo a livello cerebrale.
La vitamina B12, nota anche come cobalamina, è coinvolta nel metabolismo degli acidi grassi, degli amminoacidi e degli acidi nucleici. La carenza è piuttosto rara - si può manifestare nei casi di dieta vegetariana stretta - ed è associata a disturbi a carico del sistema nervoso e della produzione delle cellule del sangue, fino alla forma di anemia detta ‘perniciosa’, nonché affaticamento, debolezza muscolare, problemi intestinali e disturbi dell’umore. Inoltre, la carenza di vitamina B12 può causare vari problemi neurologici, tra cui neuropatia periferica, deterioramento cognitivo e disturbi dell’andatura.
La vitamina B12, a differenza di buona parte delle altre vitamine, è presente in tutti gli alimenti animali, in particolare nel fegato, nella carne, nel pesce, nel latte e nelle uova, ed è resistente alla cottura. Il suo fabbisogno minimo giornaliero, normalmente coperto dalla dieta, è di almeno 2 microgrammi al giorno. Tuttavia, sono disponibili integratori per le persone che non riescono a raggiungere la quantità raccomandata attraverso l’alimentazione.
Lo studio condotto dal team statunitense mirava a determinare se i livelli di vitamina B12, anche quelli considerati entro il range di normalità, potessero essere collegati a danni neurologici o a una compromissione della funzionalità mentale nelle persone anziane sane. Per l’indagine, sono stati coinvolti 231 soggetti senza demenza o con deterioramento cognitivo lieve, reclutati nello studio dal Brain Aging Network for Cognitive Health (BrANCH). Le persone avevano un’età media di 71 anni. Per valutare lo stato neurologico, i ricercatori hanno condotto test di potenziali evocati visivi, valutazioni della velocità di elaborazione e risonanza magnetica. Inoltre, hanno misurato i biomarker sierici correlati al danno neuroassonale, all’attività degli astrociti e alla patologia amiloide. Infine, il team ha preso in considerazione fattori come età, sesso, livello di istruzione e rischi cardiovascolari.
I risultati dei test cognitivi hanno rivelato che le persone con livelli più bassi di vitamina B12 attiva mostravano velocità di elaborazione più lente, con un lieve declino cognitivo, più pronunciato negli individui più anziani. Inoltre, gli individui più anziani mostravano ritardi significativi nella risposta agli stimoli visivi, ad indicare un’elaborazione visiva più lenta e una conduttività cerebrale complessivamente ridotta. Accanto a questo, i risultati delle risonanze magnetiche hanno mostrato che gli individui con livelli più bassi di vitamina B12 attiva presentavano una maggiore quantità di iperintensità della sostanza bianca, che indica danno cerebrale. I ricercatori hanno anche osservato che livelli più elevati della forma inattiva di vitamina B12 erano correlati a un aumento della proteina T-Tau nel sangue, segno di neurodegenerazione. Secondo gli autori, dunque, gli attuali livelli raccomandati di vitamina B12 potrebbero non essere sufficienti a proteggere dal declino neurologico, in particolare tra gli anziani.
Fonte:
Ann Neurol. 2025 Feb 10. doi: 10.1002/ana.27200. Online ahead of print. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39927551/
Epicentro. Vitamine. https://www.epicentro.iss.it/vitamine/
Iss Salute. Vitamina B12 e folati. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/v/vitamina-b12-e-folati#alimenti-ricchi-in-vitamina-b12
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
11/09/2025
Gli alimenti ultra-processati possono danneggiare la salute metabolica e riproduttiva, anche quando si rispettano le calorie giornaliere raccomandate. Lo dimostra un nuovo studio
A cura di Redazione Farmacista33
05/09/2025
I deficit di vitamina D e ferro sono comuni tra i bambini con disturbi dello spettro autistico indipendentemente dall’atteggiamento verso l’alimentazione. Essenziali le valutazioni di...
A cura di Sabina Mastrangelo
03/09/2025
Le autorità sanitarie spagnole hanno diffuso diversi messaggi per allertare cittadini e operatori sanitari sui rischi dell’uso improprio degli integratori di vitamina D, in particolare se...
A cura di Redazione Farmacista33
02/09/2025
Un nuovo studio, pubblicato su Nature Communications, mostra che la supplementazione probiotica nei neonati pretermine con peso molto basso può ridurre la diffusione di geni di resistenza agli...
A cura di Paolo Levantino - Farmacista clinico
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)