Integratori alimentari
19 Novembre 2025La supplementazione con β-alanina, soprattutto se assunta in dosi frammentate per cicli di cinque-otto settimane, ha dimostrato di favorire l’aumento della forza, della resistenza muscolare e della capacità di sostenere allenamenti ad alto volume, riducendo al contempo la sensazione di fatica

Integrare la β-alanina può migliorare forza e resistenza muscolare, ma è il protocollo di assunzione – più che la sola quantità totale – a determinarne davvero l’efficacia. Una nuova revisione sistematica, pubblicata sul Journal of the International Society of Sports Nutrition, mostra infatti che i maggiori benefici si ottengono quando la dose giornaliera viene frazionata in piccole assunzioni ripetute, piuttosto che concentrata in una singola somministrazione.
L’analisi ha incluso nove studi clinici, per un totale di 197 partecipanti e ha mostrato che i protocolli più efficaci prevedono un’assunzione giornaliera compresa tra quattro e 6,4 grammi, distribuiti in piccole dosi più volte al giorno. Somministrare grandi dosi in un’unica soluzione riduce infatti l’efficacia, poiché la capacità di assorbimento del muscolo è limitata, e aumenta la probabilità di parestesia. Al contrario, quando la dose giornaliera complessiva viene suddivisa in più assunzioni da circa 0,8 grammi, i livelli plasmatici restano più stabili e si favorisce un accumulo graduale e costante di carnosina nei muscoli. Questo approccio si è dimostrato particolarmente utile per ridurre la fatica e migliorare la capacità di sostenere volumi di allenamento elevati.
Gli atleti che hanno seguito protocolli di questo tipo hanno riportato un maggiore incremento della forza massimale e della resistenza muscolare rispetto a chi ha utilizzato regimi con una singola dose elevata o con supplementi a rilascio prolungato. Inoltre, i benefici risultano più marcati quando la supplementazione viene protratta per cinque-otto settimane.
Il meccanismo alla base di questi effetti è ben conosciuto. La β-alanina è il principale precursore della carnosina, un dipeptide che si accumula nei muscoli e agisce come tampone, contrastando l’eccesso di ioni idrogeno prodotti durante lo sforzo anaerobico. In questo modo, ritarda l’acidificazione del muscolo e prolunga la capacità di contrazione ad alta intensità. L’analisi mostra che l’efficacia della beta alanina risulta più marcata negli allenamenti che favoriscono l’accumulo di lattato, come i protocolli ad alto volume o le fasi di ipertrofia, mentre appare meno rilevante nei programmi che prevedono lunghi tempi di recupero, nei quali l’acidità muscolare tende a smaltirsi naturalmente.
Gli autori sottolineano che la maggior parte delle ricerche si è concentrata su uomini allenati, con una limitata rappresentanza femminile e scarsa attenzione alle differenze legate all’età o alla dieta abituale. Questo limita la possibilità di generalizzare i risultati a popolazioni più ampie e diversificate. In futuro saranno quindi necessari studi più completi, capaci di valutare non solo le differenze individuali ma anche l’impatto della supplementazione in atleti con diversi livelli di esperienza e in programmi di allenamento differenti.
Fonte
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/15502783.2025.2566368?src=exp-la
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