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Integratori alimentari

11 Dicembre 2025

Botanicals a rischio restrizioni, nasce Fondazione Botanica per la Ricerca: dati solidi contro i divieti ingiustificati

Promossa da SISTE, Assoerbe e Unionfood, nasce Fondazione Botanica per la Ricerca: unisce mondo accademico e imprese per difendere e studiare in modo scientifico i “botanicals” oggi a rischio di restrizioni da parte dell’Unione Europea

di Redazione Farmacista33


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Sostanze oli essenziali ed estratti derivati da aloe, riso rosso, agrumi, semi di finocchio e basilico sono sotto l’attenzione dell’Unione Europea e rischiano di essere messe al bando da alimenti, integratori e/o cosmetici perché classificate come pericolose per la salute. Per contrastare la spinta a mettere “fuori legge” prodotti che vengono utilizzati comunemente, nasce la Fondazione Botanica per la Ricerca, una nuova entità che ha l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica applicata allo studio e alla valutazione della sicurezza ed efficacia delle piante e dei loro derivati, noti come “botanicals”, e di diffondere la conoscenza sulle loro proprietà e applicazioni.

Promossa da Siste, Assoerbe e Unionfood (Unione Italiana Food), la nuova Fondazione ha come finalità principale lo svolgimento di studi nel campo della valutazione della sicurezza e dell'efficacia dei preparati vegetali destinati all'impiego nei prodotti per la salute e il benessere. L'obiettivo è quello di apportare contributi significativi al dibattito nazionale e internazionale, nonché di affermarsi come punto di riferimento accreditato e affidabile nel settore dei botanicals, anche per le Istituzioni.

Il Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione, composto da studiosi indipendenti provenienti dall'Italia, dalla Germania, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, riflette le diverse competenze scientifiche necessarie per affrontare le tematiche complesse legate al mondo vegetale. In prospettiva, si intende favorire la costituzione di una rete nazionale e internazionale di collaborazione scientifica e professionale, che coinvolga altre eccellenze in ambito universitario, enti di ricerca e realtà economiche interessate al settore.

La strada della Fondazione parte in salita perché uno dei fronti principali su cui lavorare è proprio la legislazione:

“A fronte di un mercato che tiene bene e di un prodotto, quello dei botanicals, che pervade qualunque settore del mercato, dai medicinali agli integratori fino ai cosmetici – Germano Scarpa, presidente Unionfood (settore Integratori e Salute) spiegando la genesi della Fondazione –, c’è però un grande limite rappresentato dalla regolamentazione e dalle specificità e regole che si applicano ai singoli prodotti, in relazione alla destinazione d’uso. Il legislatore interviene a tutela della sicurezza ma il punto è che non c’è una regolamentazione specifica che riguarda i botanicals: a oggi la norma dice che devono essere usati in maniera conforme alla regolamentazione dei prodotti nei quali vengono utilizzati e questo significa che non c’è, quindi, un’unica disciplina ma ce ne sono tante”.

“Alcuni componenti di questi vegetali sono osservati dall’Unione Europea per la loro possibile tossicità – spiega Marinella Trovato presidente SISTE. - Al momento nessuno sembra prendere sul serio la possibilità che persino il basilico scompaia dalla nostra alimentazione, né vengono adottate misure concrete per tutelare questa pianta, simbolo della nostra cultura, insieme ad altre specie fondamentali utilizzate nell’alimentazione, negli integratori e nella cosmesi, anch’esse a rischio di essere bandite. Faccio una battuta: è come nei vecchi western, quando si sparava al pianista nell’indifferenza generale. Oggi succede lo stesso con i botanicals molto diffusi in ambito alimentare o anche cosmetico. Esistono numerosi studi che contrastano questi indirizzi dell’Ue ma non fanno massa critica e non vengono presi in considerazione. Servono ricerche che possano diventare strutturate all’interno di una realtà importante e autorevole, al di sopra delle parti, che faccia questo istituzionalmente e che diventi un interlocutore credibile in materia di botanicals. L’idea è dare un patron a queste piante e portare avanti un lavoro di ricerca che arrivi a creare una base dati che oggi su tante piante non c’è abbassando il più possibile i pericoli di una caccia alle streghe” ed il rischio di azioni spropositate e ingiustificate.

Impegno della Fondazione sarà promuovere studi scientifici e applicazioni tecnologiche legate alla botanica e ai prodotti di origine naturale; valutare attraverso studi e ricerche la sicurezza e l’efficacia dei derivati vegetali utilizzati in alimentazione e benessere ma anche sostenere la diffusione della cultura scientifica e della formazione nel settore delle piante medicinali e aromatiche per esempio attraverso premi speciali e borse di studio ed elaborare linee guida per favorire la collaborazione tra mondo accademico, istituzioni, imprese e associazioni di categoria.

“La Fondazione non vuole togliere nulla alle associazioni esistenti, ma solo essere un’opportunità all’interno della quale unirsi per un obiettivo comune - conclude Renato Iguera, presidente Assoerbe, “. Se si vuole sostenere i botanicals qualcosa va fatto perchè il rischio è perdere anche la fiducia dei consumatori. Questo è il nostro prossimo obiettivo e invitiamo a partecipare altre Associazioni, Imprese, Centri di ricerca ed Università, così come singoli professionisti, per far sì che ognuno per la sua parte e le proprie competenze possa contribuire e dare corpo ed autorevolezza al progetto. Realtà come quella ipotizzata esistono in altri paesi, come gli Stati Uniti, dove a farne parte c’è addirittura la FDA. È ora che anche in Italia e in Europa ci si muova in questo senso e noi abbiamo fatto il primo passo”.

TAG: INTEGRATORI ALIMENTARI

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