Regioni
25 Settembre 2023 Nel Forum Sanità Lombarda Futura un confronto tra amministrazione, industria e università per mettere a punto strategie regionali di politica sanitaria per l’immediato futuro. Al centro fascicolo sanitario, sanità integrativa e riforma della medicina territoriale
Digitalizzazione, ricerca, sanità integrativa e medicina territoriale al centro del “Forum Sanità Lombarda Futura”, tenutosi a Pozzolengo e promosso da Ecole - Enti Confindustriali Lombardi per l’Education. Un osservatorio, o think tank, che mette insieme associazioni industriali e ambienti accademici per sviluppare proposte da sottoporre a Regione Lombardia. Un modello, quello lombardo, che si propone come riferimento nazionale in tema di life science e sperimentazioni digitali. Da parte sua il dg Welfare della Regione Giovanni Pavesi individua nella telemedicina uno strumento chiave per il futuro dell’assistenza territoriale, anche in ragione delle note carenze del personale sanitario. E indica nel sistema farmacia italiano un modello virtuoso in materia di nuovi servizi offerti ai cittadini, nati in pandemia ma destinati ormai ad avere carattere strutturale.
Valorizzare il dato
«Valorizzare e condividere i dati è la principale sfida», sottolinea Paolo Locatelli, responsabile scientifico dell’Osservatorio sanità digitale del Politecnico di Milano, partner di Ecole. «Occorre avere un linguaggio comune, connettere pubblico, privato puro e convenzionato. In questo senso va implementato il Fascicolo sanitario elettronico e seguita con attenzione la sperimentazione, avviata in 19 Aziende sociosanitarie lombarde, della Cartella clinica elettronica». Lo stesso dossier farmaceutico, nato per coinvolgere maggiormente il farmacista nella gestione del paziente, «va reso operativo ma non può che rientrare nel complessivo miglioramento del Fse, affinché tutti gli attori della sanità territoriale possano camminare insieme».
La necessità di ampliare la gamma dei dati a tutti gli stakeholder del “sistema sanità” è quella evidenziata da Christian Ferraris, dg di Aiop Lombardia. Il punto di partenza è il ruolo crescente della sanità integrativa nel puntellare un Ssn sempre in cerca di nuove risorse finanziarie ma alle prese con leggi bilancio per forza di cose austere. «La sanità integrativa», spiega Ferraris, «nasce dalla sinergia tra datori di lavoro e associazioni dei lavoratori e offre prestazioni sanitarie importanti a tutto il nucleo familiare. La criticità può derivare dalla sovrapposizione dei servizi offerti da Ssn e fondi integrativi. In questa ottica sarebbe di grande utilità integrare i dati del Fascicolo sanitario con quelli dei fondi integrativi, agevolando le stesse politiche sanitarie regionali, finalizzate a rispondere ai bisogni sanitari dei cittadini, in particolare i cronici».
Studi clinici in rete
Sul versante della ricerca Pietro Previtali, ordinario di Organizzazione aziendale all’Università di Pavia, sollecita la nascita, sul modello Usa di clinicaltrials.gov, «di un data base regionale unificato per la gestione dei dati clinici e scientifici e dei trial decentralizzati». Di pari passo dovrebbe andare, sempre in tema di ricerca, una ottimizzazione dei processi di finanziamento e selezione. Un punto fermo, come nella tradizione di Regione Lombardia, il coordinamento e l’interazione tra pubblico e privato, in particolar modo nell’ambito delle life science.
Quanto alla medicina del territorio, e all’attuazione del Dm 77, Federico Lega, ordinario di Economia politica e management sanitario all’Università di Milano, assegna alla figura del direttore di distretto un ruolo cruciale. Tanto nella effettiva operatività di Case e Ospedali di comunità, quanto nella maggiore collaborazione tra aziende sanitarie e medicina generale, senza trascurare le strategie di health literacy rivolte alla popolazione.
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