Medicina
21 Dicembre 2023 Ricette valide un anno per i malati cronici e prescrizioni in digitale. Le novità previste per la farmaceutica dal decreto legislativo semplificazione incontrano il consenso dei medici: meno burocrazia più tempo per i pazienti
Stop alle ricette cartacee e validità di un anno delle ricette per i malati cronici. È quanto previsto per la farmaceutica dal decreto legislativo su “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari”, approvato in esame definitivo dal Consiglio dei ministri del 19 dicembre 2023. Le prescrizioni saranno "strutturalmente" in formato elettronico, e non più cartaceo, sia per i farmaci a carico del Ssn sia per quelli a pagamento e per quanto riguarda i pazienti cronici è stata introdotta "la ripetibilità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore di pazienti cronici e per patologie invalidanti". Quindi nella stessa ricetta il medico potrà indicare il numero delle confezioni del farmaco per una patologia cronica necessarie nell’arco di un anno. L’assistito quindi non dovrà più ritornare dal medico per farsi prescrivere una nuova ricetta. Il medico, "qualora lo richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva, può sospendere in ogni momento la ripetibilità della prescrizione ovvero modificare la terapia". Il farmacista, nel monitoraggio dell’aderenza alla terapia farmacologica, qualora rilevi difficoltà da parte dell’assistito nella corretta assunzione dei medicinali prescritti, segnala le criticità al medico prescrittore per le valutazioni di competenza.
Ricetta rossa e bianca dematerializzate: le semplificazioni in vista per i farmacisti
I medici: semplificazione della vita dei cittadini
Positive le reazioni da parte del mondo medico riportate dal quotidiano Doctor33, soprattutto per quanto riguarda il tema della “sburocratizzazione” della gestione. “A iter concluso e ratifica delle norme, ci avvieremo verso la prima vera semplificazione per la medicina generale iniziando ad erodere la montagna di burocrazia, poco consona al nostro ruolo, che ci assilla ogni giorno. La semplificazione sulle ricette nel prescrivere una terapia cronica una sola volta all'anno, darà più tempo al medico di svolgere il suo lavoro e semplificherà la vita al cittadino che non sarà costretto ad andare ogni due mesi dal proprio medico curante”. È il commento di Angelo Testa, presidente nazionale del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami).
Semplificare la certificazione di malattia
“La norma va nella direzione chiesta più volte alla politica dal nostro sindacato - puntualizza Gianfranco Breccia, segretario nazionale Snami- ma non basta, ora bisogna approvare l’abolizione della certificazione per i primi 3 giorni di malattia. Ogni cittadino dovrà auto dichiarare malattia se la patologia rientra nelle prime 72 ore di assenza”.
“Ricordiamo - aggiunge Gennaro Caiffa, vicesegretario nazionale Snami - che la stragrande maggioranza dei certificati emessi sono inferiori ai 3 giorni, un obbligo per il medico di medicina generale che aumenta la burocrazia, che toglie tempo alla clinica ed abbassa notevolmente la qualità di cure fornite ai pazienti''. ''Chiediamo alla politica - conclude Testa - di licenziare l'iter di tutto ciò nel più breve tempo possibile perché il tutto sia solo l’inizio verso una vera semplificazione burocratica, soprattutto quella a 'costo zero', cavallo di battaglia dello Snami''. Nel decreto semplificazioni sono previste misure anche contro la carenza dei farmaci: in caso di interruzione, temporanea o definitiva, della commercializzazione di una confezione di medicinale, il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (Aic) deve comunicarlo all'Aifa entro i 2 prima dell'interruzione della commercializzazione del prodotto, e non più 4 mesi come avveniva precedentemente. La comunicazione "è rinnovata in caso di prolungamento del periodo di interruzione”.
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