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07 Marzo 2024

Farmaci sul territorio, entro marzo revisione del prontuario. Cosa cambia per le farmacie

La riorganizzazione della distribuzione di alcuni medicinali, indicata dalla legge Bilancio 2024 prevede che alcuni farmaci potranno passare dalla distribuzione ospedaliera alla distribuzione in farmacia convenzionata. Il 31 marzo Aifa farà la prima revisione del prontuario

di Mauro Miserendino


Farmaci sul territorio, entro marzo revisione del prontuario. Cosa cambia per le farmacie

Entro il 31 marzo l’Agenzia del Farmaco delibererà i farmaci che possono passare dalla distribuzione ospedaliera a quella territoriale. Non si tratta di passaggio dalla distribuzione diretta a quella per conto, cioè alla dispensazione in farmacia di farmaci acquistati dal Servizio sanitario, ma del più “rivoluzionario” passaggio dalla distribuzione diretta e per conto di farmaci acquistati da Asl e centrali pubbliche d’acquisto alla distribuzione in farmacia convenzionata di medicinali acquistati dal farmacista stesso presso distributori o produttore. È quanto annunciato durante la conferenza “Farmaco accessibile: novità legislative. Cosa cambia per il cittadino”, dedicato alla riorganizzazione della modalità di distribuzione di alcuni medicinali, stabilita con la legge di Bilancio 2024, tenutasi oggi al Ministero della Salute. Presenti, tra gi altri, il Ministro Orazio Schillaci e il Sottosegretario Marcello Gemmato.

Schillaci: nuovo tassello della riforma dell’assistenza territoriale
Il Ministro ha spiegato che la misura (contenuta nella Legge Bilancio 2024) mira a facilitare l’accesso alle cure dei cittadini, spesso anziani over 65, disabili, malati oncologici, e talora residenti in aree interne lontane dagli ospedali. E ha aggiunto che si tratta di un nuovo tassello della riforma dell’assistenza territoriale “dopo la messa a regime della ricetta elettronica e l’allungamento dell’arco di validità delle ricette disposti dal decreto legge semplificazioni”. Lo switch è legato a una condizione: insieme ai medici del territorio il farmacista del territorio dovrà contribuire a verificare l’aderenza dei pazienti alle terapie. La distribuzione diretta sta tramontando non solo perché è “scomoda”, ma anche perché si presta a sprechi: a molti utenti sono consegnate dosi di farmaco superiori al bisogno.
Inizialmente la misura avrà dei costi, poi – come spiega Americo Cicchetti, DG Programmazione del Ministero della Salute - i risparmi sono attesi da un aumento, fino al 33% in più, dell’aderenza alle terapie.

Cambio netto e DPC bypassata
A soffermarsi sui risparmi è anche il sottosegretario Gemmato. “Nell’indagine conoscitiva della Camera sulla distribuzione diretta, accanto al grido di dolore delle associazioni dei pazienti, emerge che se ci fosse aderenza terapeutica 1,2 milioni di ricoveri per cinque cronicità potrebbero essere evitati con un risparmio di 3,7 miliardi. Con il cambio nel prontuario, l’utenza trova nel farmacista sotto casa un luogo aperto 12 ore al giorno contro le 12-18 a settimana della farmacia ospedaliera. Inoltre, lo sforamento nella spesa farmaceutica diretta del SSN, pari a 2,7 miliardi, viene almeno in parte riportato sulla spesa farmaceutica convenzionata che da anni è in attivo di 700-900 milioni. Un provvedimento di questo tipo – aggiunge Gemmato – non è stato pensato dai governi precedenti perché erano di corto respiro, il nostro è previsto per durare in carica 5 anni: la spesa iniziale forte sarà recuperata in seguito”. L’AIFA “è chiamata a estrarre categorie di farmaci omogenee dal prontuario A-PH/T oggi distribuite in ospedale. Questi medicinali saranno trasferiti in fascia A, torneranno nelle farmacie convenzionate e sotto il controllo del medico di famiglia, per la verifica dell’aderenza dei pazienti alle terapie prescritte”.
Per ora non si pone l’accento, come alternativa alla distribuzione diretta, neanche sulla distribuzione per conto: Schillaci accenna per di più al problema che alcuni cittadini per la dispensazione del medicinale in DPC devono recarsi due volte in farmacia, non trovando il prodotto la prima volta. Meglio avvicinare davvero e del tutto i farmaci al paziente. Ma quali?

I farmaci che si troveranno sul territorio: ragionare per classi omogenee
Pierluigi Russo Direttore tecnico scientifico Aifa non si sbilancia su quali farmaci si troveranno sul territorio: l’iter è in corso. Propone invece una disamina dei commi della Finanziaria dal 223 al 231 che hanno modificato la legge 405 del 2004 istitutiva della distribuzione diretta. “Accanto alla semplificazione dell’accesso per anziani e fasce vulnerabili, si cerca di non prendere singoli farmaci ma intere classi omogenee il cui passaggio in blocco sarebbe economicamente sostenibile. Le classi sono individuate a loro volta in relazione a criteri come la presenza di una collaudata prescrizione da parte del medico di famiglia, o il loro indirizzarsi a cronicità diffuse, nonché in relazione a criteri di minor spesa”.

L’applicazione dei criteri sarà graduale
Le associazioni di pazienti, ed in particolare Federanziani con Roberto Messina, scommettono sul fatto che in farmacia presto si troveranno farmaci Anti-VEGF (intravitreali per l’oculistica) in Nota 98, anti-Bpco in nota 99, anti-diabetici in Nota 100 e nuovi anticoagulanti orali (101). In pole position sarebbero medicine con piano terapeutico già prescrivibile dal medico di famiglia, o per cui regioni tipo la Lombardia hanno prolungato la durata dei piani terapeutici.
Resterebbero in distribuzione diretta, come ventilano Annalisa Mandorino di Cittadinanzattiva e Loreto Gesualdo presidente della Federazione delle società scientifiche FISM, principi costosi ed innovativi (10% del volume a fronte del 90% del valore) e gli anti-Aids a tutela della riservatezza degli utenti.
Nel suo esame Russo ricorda poi che i nove commi della Finanziaria di cui fa parte il “delisting” dal prontuario A PH/T rivoluzionano anche la remunerazione delle farmacie con il meccanismo della legge ordinaria. Il comma 225 in particolare determina un risparmio per il Servizio sanitario perché supera la logica che premia la sola dispensazione con una quota proporzionale al prezzo del farmaco e introduce nuove forme di remunerazione (Farmacista33 - 27 febbraio 2024).

Mantoan, nel 2024 telemedicina nelle farmacie con fondi Pnrr
In sintesi, da questa primavera vedremo tornare a crescere il numero dei principi attivi di fascia A dispensati in farmacia: ci saranno farmaci specialistici più recenti, tratti dagli attuali 205 del prontuario A-PH/T, più che raddoppiato dal 2004 anno del suo esordio. A questa mini-rivoluzione, Domenico Mantoan Presidente dell’Agenzia dei Servizi sanitari regionali Agenas, ne aggiunge un’altra: “Ci stiamo organizzando perché anche la telemedicina approdi nelle farmacie, con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovremo coprire quanto meno le 7 mila farmacie rurali e quelle a basso fatturato creando le condizioni per l’accesso a telediagnosi e telemonitoraggio per i cittadini che vivono in aree più disagiate, interne, spopolate. Gradualmente si passerà da una sanità remunerata a singola prestazione ad una sanità legata alla presa in carico”.

Infine, i tempi della riforma. Giovanna Scroccaro ex Presidente dei farmacisti ospedalieri SIFO, riflette: non è facile ottenere un trasferimento istantaneo di principi attivi nelle farmacie. “In caso di acquisto diretto a fronte di una spesa di 100 il Ssn retrocede all’industria il 66% del valore, ma anche la cifra originale è frutto di accordi nei quali l’Aifa ha ottenuto sconti ingenti: bisogna fare in modo che le industrie ripropongano detti sconti quando ad acquistare sarà la farmacia. Analogo discorso va fatto per le gare per i generici, dove si arriva a sconti fin all’80%. L’Aifa deve presidiare gli attuali prezzi per garantire la sostenibilità”. 

TAG: REMUNERAZIONE, DISTRIBUZIONE PER CONTO, DISTRIBUZIONE DIRETTA, SPESA CONVENZIONATA, MARCELLO GEMMATO, ORAZIO SCHILLACI, FARMACIE, PRONTUARIO

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