Politica e Sanità
10 Aprile 2024E' stato presentato il documento “Il valore, attuale e prospettico, dell’aderenza alla terapia. Scenario e proposte di raccomandazioni”, promosso da Edra con il supporto non condizionante del Gruppo Servier in Italia che analizza esperienze e iniziative condotte nell’ambito dell’aderenza terapeutica
Circa la metà dei pazienti affetti da malattie non trasmissibili (cardiovascolari e respiratorie, diabete e oncologiche) non segue in modo corretto le terapie farmacologiche con ricadute di efficacia della cura e di aumento degli interventi di assistenza sanitaria dovuti al peggioramento della malattia e mortalità, con il conseguente incremento dei costi per il Sistema Sanitario e per la Società. Serve un cambio di paradigma e strumenti operativi come interventi educativi rivolti ai pazienti e al personale sanitario, utilizzo di farmaci in associazione fissa o di poli-pillole che consentono di semplificare la terapia, coinvolgimento in rete di farmacie, medicina del territorio e infermieri di comunità, nonché l’inserimento nel Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) dei LEA di un indicatore che misuri l’aderenza a livello regionale. Questi i temi emersi questa mattina, a Palazzo Ferrajoli, nel corso della presentazione del documento, “Il valore, attuale e prospettico, dell’aderenza alla terapia. Scenario e proposte di raccomandazioni”, promosso da Edra Spa, con il supporto non condizionante del Gruppo Servier in Italia, frutto del lavoro di un board di esperti clinici, farmaco-economici e di sanità pubblica.
Presentato documento su esperienze e iniziative condotte nell’ambito dell’aderenza
Il primo obiettivo del documento è stato di analizzare le principali esperienze e iniziative condotte nel nostro Paese nell’ambito dell’aderenza terapeutica, valutando possibili nuove strategie da implementare in ambito clinico, socio-economico e organizzativo. In secondo luogo, fornire raccomandazioni condivise finalizzate al miglioramento e alla misurazione dei livelli di aderenza terapeutica nelle malattie croniche anche grazie alla semplificazione del regime terapeutico tramite l’impiego di trattamenti assunti in combinazione singola e l’inserimento di un indicatore di misurazione all’interno del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) dei Livelli Essenziali di Assistenza. Il documento prende spunto anche da un recente policy report presentato al parlamento Europeo, realizzato da una coalizione di Società Scientifiche, Associazioni pazienti e Aziende - e dalle principali Linee Guida di riferimento.
“L’aderenza alla terapia deve diventare una metrica essenziale nella valutazione delle performance sanitarie a tutti i livelli interessati - dichiara Ludovico Baldessin, Amministratore Delegato di Edra. - Il documento presentato oggi, la discussione, gli interventi europei come gli orientamenti e l’attenzione del Ministero della Salute sul tema, sollecitano l’utilizzo di un indicatore sintetico funzionale per dare avvio concretamente al cambio di paradigma culturale e operativo indispensabile per la salute dei cittadini, per l’efficacia delle cure e per l’efficienza del SSN”.
Il report conferma che il monitoraggio e la misurazione dell’aderenza alle cure dovrebbe essere una priorità per la programmazione di sistemi sanitari resilienti, soprattutto considerando le attuali tendenze socio-demografiche.
Tuttavia, nonostante la sua palese importanza, l’aderenza rimane spesso un punto critico e complesso da affrontare, sia per i medici che per i pazienti. E per patologie croniche, come ad esempio le malattie cardiovascolari, la mancata aderenza alle terapie ha un impatto diretto sia sulla salute dei pazienti sia sulla spesa sanitaria pubblica e privata.
A livello nazionale e globale, infatti, le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte e disabilità nelle donne e la seconda causa principale negli uomini. Secondo l'ultimo rapporto dell'OMS, nel 2023 si stimano 17,9 milioni di decessi per malattie cardiovascolari, l’85% dei quali imputabili a ictus e infarti. Un tasso di mortalità, quello delle malattie cardiovascolari, doppio rispetto a quello causato dal cancro (9,3 milioni)[. In particolare, in Italia, la prevalenza delle malattie cardiovascolari è quasi il doppio rispetto alla prevalenza globale (12,9% rispetto al 6,6%), con un tasso di mortalità ridotto a 113 su 100mila casi rispetto ai 233 a livello globale. Oltre all’impatto sulla salute del singolo, le malattie cardiovascolari hanno un peso socioeconomico notevole in termini di costi diretti e indiretti: nell’EU costano complessivamente 210 miliardi di euro all’anno, con 111 miliardi per le spese sanitarie, 54 miliardi per la perdita di produttività e 45 miliardi per le spese di assistenza domiciliare.
Gli strumenti necessari: appropriatezza e indicatore che misuri questo aderenza
Per Ylenia Zambito, 10ª Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), Senato della Repubblica: “Per affrontare il tema dell’aderenza alla terapia bisogna porsi degli obiettivi. È necessario che l’approccio sia quello sistemico. Dobbiamo mettere tutti i soggetti in campo e affrontare il problema della scarsa aderenza con il metodo scientifico, ovvero individuare gli obiettivi finali e mettere al tavolo tutti i soggetti in grado di raggiungere questi obiettivi e fare sistema. Verificando, di volta in volta, come sta andando e se l’approccio scelto sta funzionando. Questa cosa deve essere fatta coinvolgendo tutte le parti a livello nazionale e sovranazionale, dal Ministero della Salute, all’ Aifa, all’ISS all’Ema”. Tra i possibili strumenti per migliorare l’aderenza, si segnalano interventi educativi rivolti ai pazienti e al personale sanitario, l’utilizzo di farmaci in associazione fissa o di poli-pillole che consentono di semplificare la terapia, il coinvolgimento in rete di farmacie, medicina del territorio e infermieri di comunità, nonché l’inserimento nel Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) dei LEA di un indicatore che misuri questo parametro a livello regionale.
"Incrementare il livello di aderenza alle terapie e ai percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali vuol dire garantire un più alto livello di salute pubblica e un Servizio Sanitario Nazionale più accessibile, equo e sostenibile - commenta Tonino Aceti, Presidente SaluteEquità. - Per raggiungere questo obiettivo bisogna accelerare nell'innovazione dei modelli organizzativi e professionali del SSN, ma anche nella diffusione e nell'implementazione di servizi di sanità digitale, fino all'introduzione di specifici indicatori di performance per le Regioni".
Per Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) migliorare l’aderenza terapeutica è "un aspetto di estrema importanza, innanzitutto per la salute dei pazienti, ma anche per la sostenibilità del servizio sanitario, ed è un obiettivo che interessa in prima persona il farmacista, coinvolto nella presa in carico del paziente cronico in un lavoro di squadra con il medico di medicina generale. La centralità del farmacista nella promozione e nel monitoraggio della corretta assunzione delle terapie è stata ulteriormente affermata con la recente riforma del sistema di distribuzione dei medicinali che valorizza la prossimità e le competenze del farmacista e il rapporto fiduciario con i pazienti”.
"Per Incrementare l’aderenza alle terapie Cittadinanzattiva ha presentato alcuni mesi fa un Action Plan in 8 punti - ha ricordato Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva . - Personalizzare le cure; puntare sul coinvolgimento del caregiver; accrescere la formazione di sanitari e cittadini; incrementare la telemedicina e la digitalizzazione; semplificare il rinnovo dei piani terapeutici; rispettare gli ambiti territoriali di garanzia; dare impulso alla somministrazione di cure e farmaci a domicilio; inserire nei Lea terapie e prestazioni oggi ancora non disponibili”.
“Il tema dell’aderenza è per il Gruppo Servier in Italia motivo di orgoglio sia per il valore che esso assume in tutte le sue dimensioni che per l’impatto in termini di responsabilità sociale. Ci siamo impegnati negli ultimi sette anni a sensibilizzare i pazienti, gli operatori sanitari e le Istituzioni su questo tema perché ci sentiamo parte della soluzione - dichiara Viviana Ruggieri, responsabile delle Relazioni Esterne del Gruppo Servier in Italia – grazie anche al nostro attuale portfolio in ambito cardio-metabolico, frutto di una strategia di innovazione incrementale in grado di aumentare i livelli di aderenza nei pazienti cronici poli-trattati affetti da patologie cardiovascolari. Guardando al futuro, però, abbiamo la consapevolezza che tutto questo non basta: è necessario percorrere un ultimo miglio che richiede l’implementazione di sistemi non soltanto di monitoraggio ma soprattutto di misurazione a disposizione dei sistemi sanitari regionali. Visti i costi evitabili, anche da questo dipenderà la futura sostenibilità del nostro SSN.”
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